Il Cav. punta la fiche (elettorale) sulle tasse, gli ex An sulla task force di Destra

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Il Cav. punta la fiche (elettorale) sulle tasse, gli ex An sulla task force di Destra

20 Luglio 2012

La riserva la scioglierà solo in autunno. Candidatura sì o no, il Cav. lascia tutti sulla graticola, seguendo la sua tattica di sempre: sparigliare. Serve, ragionano, nell’inner circle berlusconiano, a tenere sulla corda gli avversari politici e mandare segnali chiari ai malpancisti interni. Ma la tensione resta alta: La Russa guida una ‘task force’ aennina incaricata di rilanciare i valori della Destra. Ma c’è chi giura che non sia solo questa la priorità.

Fronte interno al partito ma anche crisi e misure europee sono i due fronti aperti che agitano i partiti della ‘strana maggioranza’ di Monti. Ieri alla Camera la dimostrazione plastica stava nei numeri dei voti sul fiscal compact che, a dire il vero, convince pochi. Nelle file pidielline si contavano 55 assenti, 43 deputati si sono astenuti e cinque hanno votato contro.  ABC tornano a sollecitare il premier affinchè faccia sentire la voce dell’Italia in Europa e solleciti il via libera allo scudo anti-spread, specialmente dopo l’outlook di Moody’s prima e di Ficht dopo sull’Italia. Il Prof. rassicura e per bocca del ministro dell’Economia dice che il paese passerà il mese di agosto sì sotto la lente di ingrandimento europeaa, ma senza scossoni anche perché non ci sono aste rilevanti alle viste. Tuttavia il timore della ‘strana maggioranza’ è che il governo possa decidere di stringere ulteriormente i cordoni della borsa proprio nelle prossime settimane. Ed è su questo punto che la tensione resta alta.  

Sul fronte interno il ‘clima’ non cambia. L’incertezza su cosa accadrà nel 2013, con quale legge elettorale si andrà alle urne, cosa farà veramente Berlusconi e quale progetto politico si sta costruendo, aumenta lo scoramento di molti deputati. Alfano cerca di tenere le fila ma certamente questo stato di incertezza non rende facile il ricompattamento delle componenti interne, anche se la linea è tutta calibrata sulla crisi e le misure per lo sviluppo. Della serie: da adesso in poi Monti deve dare segnali concreti sul versante della crescita.

Per ora il Cav. non si cura delle beghe di partito e proprio sui temi economici prepara la sua rentrèe, sempre che decida di sciogliere la riserva. Secondo alcuni berlusconiani della prima ora lo farà solo in autunno, quando sarà più chiaro il quadro nazionale e quello europeo. E quando saranno più chiari i sondaggi che continuano a testare l’umore degli elettori di centrodestra su una sua possibile discesa in campo da candidato premier. Insomma, adesso la priorità e concentrarsi sui temi economici. Cosa abbia prodotto il summit con gli economisti a Villa Gernetto resta avvolto nel mistero ma potrebbe essere da lì che prenderà forma il ‘dossier economia’ che il Cav. ha intenzione di giocarsi in campagna elettorale, puntando decisamente sulla diminuzione delle tasse e la cancellazione dell’Imu sulla prima casa.

Che il Cav. non sia affatto attratto dagli schematismi interni di partito lo conferma l’incontro con i colonnelli di An nel corso del quale, secondo alcuni berlusconiani della prima ora, l’ex premier non si sarebbe sbilanciato granchè su preferenze (tema carissimo agli aennini) e primarie. Al punto che si starebbero studiando le contromosse per i prossimi mesi. La prima l’ha annunciata La Russa ieri: un gruppo di lavoro incaricato di tenere alta la bandiera dei valori della Destra, dalla patria alla legalità passando per le preferenze, fino all’elezione diretta del Capo dello Stato. Che sia una mossa per attrezzare una futura exit strategy? Lo scopriremo solo vivendo.