Il Cav. vuole chiudere il cahier des doleances e accelerare sul partito dei moderati
03 Aprile 2012
di L. B.
Il pranzo ad Arcore, il cahier des doleances sul tavolo, il vertice di partito. Il Cavaliere ‘silente’ ha preso atto e oggi davanti al ‘parlamentino’ del Pdl si pronuncerà. I dossier sono quelli della riforma del lavoro e della legge elettorale. Su entrambi la parola d’ordine è far convergere le diverse anime, che tradotto vuol dire rimettere ordine nelle scaramucce tra ex (Fi e An). E’su quest’ultimo dossier, infatti, che si concentrano malumori e perplessità.
Il cahier des doleances lo hanno squadernato domenica ad Arcore Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa nel pranzo con Berlusconi, reso noto dallo stesso coordinatore nazionale del Pdl. E c’è da ritenere che a Palazzo Grazioli, altre doleances – questa volta azzurre – si aggiungeranno a quelle degli ex An. Toccherà al Cav. e ad Alfano trovare la sintesi e fare in modo che i dubbi vengano fugati e le divergenze superate. Ma certo, il clima non è sereno. Sono due i nodi da sciogliere: quale prospettiva per il Pdl nel 2013 e con quale riforma elettorale si andrà all’appuntamento delle politiche. L’intesa di ABC poggia su un modello tedesco-ispanico che valorizza i due principali partiti-competitor, si basa per metà su collegi uninominali e per metà sul proporzionale, non prevedendo più l’obbligo di coalizione.
Nella componente aennina le critiche maggiori riguardano quello che viene considerato un sostanziale depotenziamento dell’impianto bipolare. Non a caso il primo a chiedere la convocazione del ‘parlamentino’ per ragionare sull’intesa tra i tre segretari dei partiti di maggioranza è stato uno degli ex colonnelli di An, Altero Matteoli, bipolarista convinto. Ma c’è un altro aspetto che non convince la componente ex An: che in qualche modo il sistema elettorale possa lasciare aperta l’opzione di larghe intese se tra un anno la situazione economica del paese sarà ancora catalogata nel range della recessione. Il timore maggiore è che in questo scenario possa essere Casini a trarne il vantaggio politico maggiore. In altre parole, si teme che il Pdl diventi il Terzo Polo e che a dettare la linea possa essere il leader dei centristi.
Infine, nel cahier des doleances aennino c’è la preoccupazione per le spinte di alcuni ex forzisti impegnati a fondare liste e associazioni ‘Forza qualcosa’ in giro per l’Italia. Una mossa che divide. Per molti, tra gli azzurri, nient’altro che nostalgia. Copyright Fabrizio Cicchitto. Perché, come spiega Gaetano Quagliariello “An e Forza Italia si riferiscono a situazioni storiche passate che non ci sono più. Una volta c’erano gli opposti estremismi. Io non credo alle nostalgie”.
Il punto vero, rimarca il vicepresidente dei senatori Pdl, è “capire come il Pdl possa diventare l’architrave, non l’unico, ma il più importante architrave per la costruzione di una forza di moderati che torni a vincere nel Paese”. Che lo scenario del paese sia in mutamento non è solo una congettura, bensì un dato di fatto se si osservano le cronache degli ultimi quattro mesi. E Quagliariello lo sottolinea quando dice che “come Pdl abbiamo abbandonato le vecchie alleanze perchè abbiamo fatto scelte diverse dalla Lega e non abbiamo ancora concluso le alleanze. Quindi, per noi queste elezioni non saranno facili ma noi non le consideriamo un punto di arrivo bensì un punto di passaggio verso la costruzione di una nuova grande forza moderata che possa tornare ad essere maggioritaria e a vincere, nel Paese”.
E’ l’idea del Cav.: costruire la casa dei moderati e lavorarci sodo, anche per anticipare Casini e quindi metterlo di fronte a una scelta praticamente obbligata. Della serie: la golden share deve restare nelle mani del Pdl, non dei centristi. E’ su questo che si giocherà la partita per il 2013.
Sempre che si chiuda e definitivamente, il cahier des doleances.