Il centro-destra chiede le dimissioni di Tps
16 Dicembre 2007
di redazione
Quando sei mesi fa il Ministro dell’Economia Padoa Schioppa ha rimosso dal suo in carico il Generale della Guardia di Finanza Roberto Speciale, dopo lo scontro verbale avvenuto tra quest’ultimo e Vincenzo Visco, ha anche commesso un errore grossolano, ora da più parti si chiedono le dimissioni di Tps.
La colpa di Speciale era chiara: dare fastidio ad un vice ministro in un momento delicato per l’esecutivo. Ora il Tar del Lazio sembra in qualche modo dare ragione al Generale della Guardia di Finanza destituito che dichiara: “Io sono stato reintegrato, quindi automaticamente l’attuale comandante della Guardia di finanza, generale Cosimo D’Arrigo, decade…Se tornerò, riabbraccerò i miei finanzieri che non mi hanno mai dimenticato”.
Come detto sono in molti all’interno del centro-destra ad auspicare le dimissioni di Padoa-Schioppa, il vice-coordinatore di FI, Fabrizio Cicchitto, ad esempio si esprime così: “Per la seconda volta l’arroganza del ministro Padoa Schioppa, che con il suo comportamento da dittatorello sudamericano aveva cercato di imporre siluramenti e avvicendamenti ai vertici di organismi militari e aziende di Stato violando la legge e attaccando la democrazia, è stata pesantemente certificata dalla magistratura amministrativa”. Come lui i presidente dei Senatori di Forza Italia, Renato Schifani: “A questo punto mentre ci attendiamo le dimissioni del ministro Padoa-Schioppa, è doveroso che il Parlamento affronti immediatamente il problema del rispetto delle regole istituzionali e dell’uso delle istituzioni per fini politici del quale l’esecutivo Prodi è triste protagonista della storia del nostro paese”.
Anche Maurizio Gasparri (An) si augura le dimissioni del Ministro: “Noi ci accontentiamo delle sue immediate dimissioni dopo che il Tar ha bocciato la rimozione illegale del generale Speciale”. Anche Ignazio La Russa la vede allo stesso modo del suo collega di partito: “La sentenza del Tar definisce la rimozione del Generale un ‘eccesso di potere’ da parte del Governo. In qualunque altro Paese civile tale sentenza porterebbe alle immediate dimissioni del ministro competente”.