“Il centro di Monti è molle, siamo noi l’alternativa alla sinistra”
07 Gennaio 2013
Senatore Sacconi, una delle sue ultime iniziative pubbliche fu la partecipazione al convegno di Italia Popolare. Lì, ancora in molti nel Pdl speravano in un accordo con Monti. Poi è andata come è andata. Che cosa è accaduto?
<Quella manifestazione aveva l’obiettivo di confermare l’identità del centrodestra come laica, liberale, solidale, cristiana, riformista. E soprattutto porci come la vera alternativa alla sinistra, con una vocazione maggioritaria>.
Perché cercavate un accordo con il premier?
<Ci eravamo rivolti alla personalità che in quel momento era più accreditata a unire i moderati contro la sinistra. Ma lui ha fatto un’altra scelta, mettendosi così al servizio di un’operazione di inevitabile compromesso con la sinistra, avendo come massima ambizione quella di temperarne le asprezze, nascondendo le identità moderate. Guardi la recente polemica sui valori>.
Non l’ha convinta?
<Per non urtare la sinistra Monti ha deciso di ignorare gli argomenti eticamente sensibili. E’ il primo prezzo che paga>.
Lui dice di volersi concentrare sui temi economici.
<Ma i valori eticamente sensibili hanno fondamentali risvolti economici: vita, famiglia, libertà di educazione>.
Perché il presidente del consiglio non ha accettato la vostra offerta?
<Federare è un’operazione ambiziosa ma anche faticosa. Ha fatto la tipica scelta di una certa borghesia salottiera del nord. Niente di più>.
L’uso della parola ‘civica’?
<Solo un espediente elettorale. Tra l’altro non mi pare che nel suo schieramento ci sia molta società civile, basti pensare alle liste che lo sostengono alla camera>.
Il vostro avversario principale è Monti o Bersani?
<Noi ci confrontiamo con una visione del mondo, della vita e della società che è opposta alla nostra, e che è quella della sinistra. Tra l’altro in questa ultima fase la sinistra si presenta per quello che è, e non usa più lo schermo di figure ambigue come fu Prodi. In questo scontro frontale non c’è spazio per posizioni molli>.
Come quella di Monti.
<Si, certo, il centro in generale>.
In che cosa si sente più diverso dalla ditta di Bersani?
<Basti pensare ai temi del lavoro, che conosco, e nei quali si è potuta osservare bene la differenza totale tra noi e loro. Noi abbiamo fatto la legge Biagi, promosso la contrattazione aziendale, detassato il salario di produttività. La sinistra ha fatto l’opposto, e anche nel sostegno al governo tecnico il loro orientamento su questi argomenti si è fatto sentire>.
Avevano appena ingoiato le pensioni…
<E anche sulle pensioni hanno purtroppo fatto valere almeno in parte la loro cultura>.
Fino a una decina di giorni fa Monti credeva di avere il sostegno incondizionato della Chiesa, poi…
<Il presidente del consiglio si era guadagnato un certa fiducia con alcune particolari attenzioni, doverose. Poi il dover essere vago sui temi eticamente sensibili, in omaggio alla futura intesa con la sinistra, gli ha fatto perdere molta considerazione>.
Che cosa pensa della ventilata opzione di Formigoni di fare una sua lista in Lombardia?
<Non credo sia una partita chiusa, anzi, tutt’altro. Se vogliamo bloccare la sinistra dobbiamo restare tutti insieme, in particolare in certe realtà>.
Stesso discorso con la Lega.
<Certo, l’accordo con la Lega è indispensabile. Alla fine il Carroccio non si prenderà la responsabilità di consegnare una parte del Paese nella mani di Bersani>.
Si è fatto un’idea di dove finirà il sostegno dei ciellini?
<Cl non è un partito, e quindi agirà come meglio crede. Ma la gran parte dei suoi dirigenti sta e non potrà non stare con chi è davvero alternativo alla sinistra, cioè il Pdl>.
Tratto da QN