Il centrosinistra si presenta alle Regionali con un’unità solo di facciata
20 Settembre 2011
di g.l.
Dopo la presentazione delle liste, è partita ufficialmente in Molise la campagna elettorale in vista delle elezioni regionali del 16 e 17 ottobre. Il centrosinistra ha scelto la sede del candidato presidente, Paolo Di Laura Frattura, a Campobasso per illustrare la sua strategia politica e anticipare il programma di governo. Al tavolo con Frattura anche Antonio Di Pietro, che ha ribadito il suo appoggio alla coalizione e al candidato presidente.
La parola “unità” è stata ripetuta più volte, quasi per esorcizzare il malumore che regna all’interno della coalizione dopo la scelta di puntare, per la guida della Regione, su un ex candidato di centrodestra. All’incontro è pesata l’assenza di esponenti di primo piano del centrosinistra molisano come il segretario regionale del Pd, Danilo Leva. Per impegni elettorali che si sono cumulati, si è affrettato a giustificare Frattura, ma è evidente che nel centrosinistra non è “tutto oro quello che luccica”.
Sotto accusa, infatti, non è soltanto la scelta del candidato al governo della Regione. Ci sono anche tutta una serie di altre questioni, tra cui la scelta di inserire nel listino del candidato presidente un altro esponente vicino al centrodestra. Si tratta di Oreste Campopiano, segretario regionale del nuovo Psi e ora leader del movimento “Regione nuova”. Campopiano è stato candidato del centrodestra al comune di Termoli (Campobasso), perdendo la consultazione contro Vincenzo Greco, mentre sarebbe riuscito a sottrarre proprio a quest’ultimo il posto nel listino del centrosinistra. Critiche alla scelta di puntare su Campopiano sono arrivate anche dal movimento “Partecipazione Democratica-Costruire Democrazia”, che gravita nell’orbita di centrosinistra.
“Pur confermando pieno appoggio a Paolo Di Laura Frattura – ha affermato il Comitato cittadino di Termoli – esprimiamo piena solidarietà a tutti gli elettori del centrosinistra e alla società civile, offesi da comportamenti non proprio democratici tesi a escludere dalla competizione elettorale esponenti della società termolese e dalla infelice scelta di Oreste Campopiano nel listino maggioritario, segretario di un partito di destra, finanche poco rappresentativo”. Dichiarazioni che lasciano intendere il clima che si respira nella coalizione, che ha mal digerito la candidatura di Frattura alla guida del centrosinistra.
Problemi anche nell’Italia dei valori, dove prima i membri del Circolo di Termoli e poi i componenti del Gruppo al Comune hanno deciso di abbandonare il partito. Non hanno perdonato Antonio Di Pietro per aver candidato il figlio Cristiano alle elezioni regionali del Molise nella lista dell’Idv. Decisione definita dagli ex alleati di Di Pietro “familistica e privatistica”. Il leader dell’Idv ha risposto alle accuse liquidando il tutto come “una polemica che non ha senso”. Di Pietro difende il figlio sostenendo che “non comincia oggi a fare politica” e ne puntualizza la gavetta con cui si sarebbe meritato, a suo dire, l’inserimento nella lista dell’Idv alle Regionali.
Polemiche, dunque, ma anche contraddizioni nel centrosinistra, come quella della candidatura di Campopiano e dello stesso Frattura o come la candidatura di Antonio D’Ambrosio (Partito democratico) nella lista dell’Idv. Di Pietro era seduto in conferenza stampa ieri a Campobasso vicino al consigliere regionale Massimo Romano. Tra i due non corre buon sangue dopo che quest’ultimo ha lasciato qualche tempo fa proprio l’Italia dei valori per fondare il movimento “Costruire democrazia”. Di Pietro glielo ha ricordato anche in questa occasione. Ma nonostante tutto, continua imperterrito Paolo di Laura Frattura, “la coalizione del centrosinistra è unita”.