Il cielo è sempre stato troppo piccolo per Pietro Taricone

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Il cielo è sempre stato troppo piccolo per Pietro Taricone

29 Giugno 2010

Chissà cosa avrà pensato Pietro Taricone quando si è accorto che il paracadute lo aveva tradito. Forse, come accade ogni volta che si rischia la vita, e resti in bilico per qualche frazione di secondo tra l’aldiqua e l’aldilà, avrà visto scorrere tutta la sua esistenza davanti agli occhi come se fosse un film, ed è stato un bel film. Quello di un meridionale che era riuscito a sfondare, in un ambiente, il cinema italiano, dove le conoscenze e le entrature possono molto, se non tutto, e le scuole di recitazione sono spesso una scusa per tagliarti fuori.

Quando sei davanti alle porte dell’Ade, nella tua mente si accavallano affannosamente in un unico grande puzzle i momenti decisivi di una storia che è solo la tua. Pietro avrà ripensato a quei baci rubati sotto le coperte del Grande Fratello che gli diedero la celebrità, a quella parte di "falco" in motocicletta – la serie era Distretto di Polizia – in cui recitava con la dignità di un Michael Chiklis in The Shield, o ancora a sua moglie, alla figlia, alla sua famiglia, alle cose e alle persone che la vita ci dà e poi sgarbatamente ci toglie.

Per gli orfanelli del Maestro Manzi, per i salotti fumosi dell’intellighenzia nostrana, Taricone era il male assoluto, la protuberanza villica e violenta del totalitarismo mediatico berlusconiano, incarnato nel Grande Fratello. Lui, però, unico tra i simbionti Endemol, aveva mostrato di essere esattamente il contrario di quello che ti aspetti dall’uomo della strada. Uno che si fa strada con determinazione e volontà.

A tutti quelli che oggi si chiedono perché i media stiano offrendo così grande attenzione a questo simbolo dei tempi, a tutti quelli che vanno in ansia e gridano al complotto se per un attimo non si parla dell’ultima sentenza a Dell’Utri, la risposta è semplice: imparate a farvi da voi stessi, a strappare alla vita quello che non vi ha dato per nascita sangue o censo, e non abbiate paura di lanciarvi con il paracadute, perché il cielo è troppo piccolo per riuscire a tenerci a bada.