Il comunismo con la erre moscia
20 Aprile 2007
di redazione
A furia di sentirlo ripetere nei giornali di riferimento,
dai valenti intellettuali che vi scrivono e nei convegni che organizza la
Confindustria, Montezemolo sembrava anche lui convinto che quella dei comunisti
fosse una categoria politica, intellettuale ed umana ormai scomparsa o
inoffensiva. Che un cuneo fiscale fosse più importante della libertà, le buone
maniere della sostanza, e che fosse ormai impossibile tornare a forme di
controllo pubblico dell’economia e dei mercati.
Toccato sul vivo, sulla possibilità di essere, gli
imprenditori italiani, privati del cash che deriva dalle imprese privatizzate
che in qualche modo svolgono una funzione pubblica, Montezemolo sembra essersi
ricreduto. E, abbandonate le cautele dei suoi consiglieri, con le dovute
maniere, lo ha lasciato intendere.
Prontamente
intervenuto, l’elegante Bertinotti, sia pure con la erre moscia, gli ha
prontamente e perentoriamente tolto ogni dubbio. Con una rozzezza che fa sentir
pena per Montezemolo e per i suoi amici che per decenni hanno pagato
illusionisti per essere illusi, ma che non sono riusciti ad infrangere le dure
leggi dei rapporti di classe.
Raimondo Cubeddu