Il congresso del Pd si trasformerà nel solito derby Veltroni-D’Alema

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Il congresso del Pd si trasformerà nel solito derby Veltroni-D’Alema

17 Giugno 2009

Archiviata definitivamente la faticosa tregua elettorale, il Partito Democratico è ormai entrato in piena campagna pre-congressuale. I segnali dell’ingresso nella nuova fase sono evidenti.

La temperatura politica si arroventa di giorno in giorno e generali, colonnelli e soldati semplici iniziano ad affilare le armi, pronti a gettarsi nell’agone in cui verrà designata il nuovo segretario del partito.

La materia del contendere è ancora magmatica ma il gioco dei richiami e dei posizionamenti, la partita delle alleanze e la definizione delle strategie è in corso. Dario Franceschini, ad esempio, non ha ancora ufficializzato la sua candidatura ma ormai la sua presenza ai blocchi di partenza è data da tutti per scontata. A meno che non si verifichi un crollo del Pd nel secondo turno delle amministrative, con la perdita di roccaforti storiche come Firenze e Bologna, il politico ferrarese tenterà di conquistare il consenso degli iscritti del Pd e di giocarsi davvero la propria partita politica.

Dalla sua parte si appresta a scendere in campo un nutrito gruppo di dirigenti. Con lui si è ormai schierato Walter Veltroni così come Piero Fassino, Cesare Damiano e Marina Sereni. Piuttosto compatto l’appoggio degli ex margheritisti, con Franco Marini pronto a farsi “franceschiniano”, sia pure con qualche distinguo, e con lui i rutelliani Gentiloni e Realacci. Dalla parte di Franceschini ci sono anche Giuseppe Fioroni, Antonello Soro, Enrico Morando e la record-woman delle preferenze Debora Serracchiani, che secondo alcuni potrebbe ricoprire il ruolo di vice. Nella sua squadra anche i sindaci più rappresentativi, come Massimo Cacciari (Venezia) e Sergio Chiamparino (Torino) e il plurivotato David Sassoli mentre non si schiera Romano Prodi che pare voglia mantenersi equidistante dai vari candidati.

Sul versante opposto Pierluigi Bersani può contare sull’appoggio del Grande Elettore, Massimo D’Alema che sta concentrando i propri sforzi nel Sud e in particolare in Puglia dove è riuscito a portare a casa una serie di preziosi accordi con l’Udc a Bari, Brindisi, Taranto e Lecce.

Un rassemblement che l’ex premier spera di replicare alle prossime Regionali e di trasformare in un modello per il futuro centrosinistra. Con Bersani ci sono anche Enrico Letta, Vasco Errani e molti uomini forti sul territorio. Bisogna poi verificare cosa farà alla prova del congresso Nicola Zingaretti. Su di lui viene esercitata una periodica pressione per indurlo alla candidatura ma il presidente della provincia di Roma non sembra intenzionato a gettarsi nella mischia e potrebbe, alla fine, appoggiare Bersani.

Da verificare anche le scelte di Arturo Parisi, uno degli storici avversari politici di Walter Veltroni, così come quelle di Francesco Rutelli, il cui futuro politico è ancora da decrittare in attesa della “riunione dei coraggiosi” fissata per il 2 e 3 luglio, riunione che dovrà definire quale ruolo l’ex sindaco di Roma assumerà in vista del congresso di ottobre con tanto di possibili colpi di scena alle porte.

Nel grande scenario pre-congressuale c’è anche chi azzarda un’analisi “geografica”, assegnando al ticket virtuale D’Alema-Bersani un vantaggio al Sud mentre nel Centro-Nord l’ago della bilancia penderebbe dalla parte di Veltroni-Franceschini.

Insomma, sarà anche una sfida nuova e uno scontro al calor bianco. Ma tutto lascia credere che alla fine il congresso si trasformerà nell’ennesimo derby Veltroni-D’Alema.