Il Consiglio dei Ministri dà il via libera alla Manovra light

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Il Consiglio dei Ministri dà il via libera alla Manovra light

22 Settembre 2009

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla Finanziaria 2010. È una manovra "leggera", composta da tre articoli e una trentina di tabelle: il valore totale è di 3,4 miliardi, spalmati nel triennio 2010-2012. "Non viene modificato quanto previsto per gli anni 2010 e 2011, abbiamo solo aggiunto il 2012" ha spiegato il presidente del Consiglio Berlusconi in conferenza stampa, sottolineando il "cambiamento epocale del sistema di presentazione della Finanziaria (triennale, ndr), perché negli anni precedenti c’era sempre un assalto alla diligenza e uno scontro tra ministri e partiti. Abbiamo evitato l’assalto delle lobbies e soprattutto quello che accadeva negli anni che vanno dal 1980 al 1992 e cioè la moltiplicazione per 8 del debito pubblico, cosa che stiamo ancora pagando".

Intanto, migliorano su tutti i fronti i dati del prodotto interno lordo italiano registrati nelle previsioni contenute nella Relazione previsionale e programmatica che accompagna la Finanziaria 2010: nel 2009 una perdita più contenuta di quanto previsto e una 2010 che prospetta una ripresa più sostanziosa rispetto a quanto calcolato nei mesi scorsi.

Ecco i punti della Finanziaria 2010. Vengono dunque destinati 3,4 miliardi al rinnovo dei contratti del pubblico impiego: 693 milioni nel 2010, 1.087 nel 2011 e 1.680 nel 2012. Il documento stabilisce che "le maggiori disponibilità di finanza pubblica che si realizzassero nell’anno 2010 rispetto alle previsioni del Dpef 2010-2013, al fine di fronteggiare la diminuzione della domanda interna, sono destinate alla riduzione della pressione fiscale nei confronti delle famiglie con figli e dei percettori di reddito medio-basso, con priorità per i lavoratori dipendenti e i pensionati". Le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni vengono estese fino al 2012 ed è stata aggiunta una norma per evitare un buco da 3 miliardi sulle pensioni agricole.

L’economia riprende a correre. L’economia italiana tornerà a correre a ritmi sostenuti a partire dal 2011, quando il pil registrerà una variazione positiva del 2%. Stesso andamento anche l’anno successivo, quando il Prodotto interno lordo aumenterà ancora del 2% l’anno, tornando ai livelli pre-crisi: nel 2006 il Pil italiano si è attestato al +1,9%, ai massimi dal 2000. L’inversione di rotta nell’economia italiana è prossima. Il pil segnerà quest’anno una contrazione del 4,8%, contro una stima negativa per il 5,2% del Dpef, mentre nel prossimo anno lo spunto della ripresa segnerà una crescita dello 0,7% (contro lo 0,5% previsto dal Dpef). Il disavanzo corretto per il ciclo, al netto delle misure temporanee e una tantum, si attesterà al 3,3% nel 2009 e al 2,8% l’anno successivo. Valori nettamente inferiori alle cifre lorde dell’indebitamento (5,3% nel 2009 e 5% nel 2010).

Il debito pubblico nel 2009 si attesterà al 115,1% del Pil e nel 2010 salirà al 117,3%. Nel Dpef si prevedeva un debito/Pil al 115,3% e nel 2010 al 118,2%. Nel 2011 il rapporto debito/Pil tornerà a scendere attestandosi a 116,9%. Il calo proseguirà nel 2012 quando il debito pubblico tornerà ai livelli di quest’anno scendendo al 115,1% del Prodotto interno lordo. Nel Dpef si prevedeva invece un debito/Pil al 118% nel 2011 e al 116,5% nel 2012.

 

Università e ricerca, 5 per mille, lavoro e missioni di pace. Il ministro dell’Economia Tremonti ha annunciato che i proventi derivanti dallo scudo fiscale e dalla lotta all’evasione saranno utilizzati per voci di spesa "ineludibili", ovvero università e ricerca, 5 per mille, alcune voci del lavoro e missioni di pace. "Non abbiamo ancora idea della cifra che avremo dallo scudo fiscale e dalla lotta all’evasione, ma abbiamo già un catalogo preciso di voci che possiamo finanziare" ha aggiunto il ministro, assicurando poi che "le risorse per gli ammortizzatori sociali che non saranno utilizzate rimarranno comunque nel comparto del lavoro".

Contratti pubblici. La manovra, si legge nella premessa, è "indirizzata a stimolare la crescita mantenendo la stabilità dei conti pubblici e contestualmente al miglioramento delle prospettive di crescita sarà ripreso il percorso di risanamento della finanza pubblica". Nel 2010 per il rinnovo dei contratti pubblici si stanziano 350 milioni per i contratti a carico dello Stato e 343 per il settore non statale. Dei fondi dello Stato 215 milioni saranno per i dipendenti Aran, ma a questi si aggiungono 135 milioni per il personale statale non contrattualizzato, in pratica per i precari. Alle forze di polizia vanno 79 milioni.

Agevolazioni per le ristrutturazioni. Vengono estese fino al 2012 le agevolazioni previste per le ristrutturazioni edilizie e anche per l’acquisto di immobili già ristrutturati. La norma prevede anche l’applicazione dell’aliquota, al 10%, dell’Iva sui lavori. La misura avrà un impatto di 324 milioni nel 2012, 743 milioni sia nel 2013 che nel 2014.

Meno tasse. "Le maggiori disponibilità di finanza pubblica che si realizzassero nell’anno 2010 rispetto alle previsioni del Dpef – è scritto nell’articolo 1 della bozza – sono destinate alla riduzione della pressione fiscale nei confronti delle famiglie con figli e dei percettori di reddito medio-basso, con priorità per i lavoratori dipendenti e pensionati".

L’opposizione accusa il Governo. Nel corso della presentazione della manovra il premier ha, però, accusato l’opposizione di essere "fieramente anti-italiana" dal momento che "fa il tifo" per la crisi economica. "Certamente dobbiamo constatare – ha detto Berlusconi – che abbiamo un’opposizione fieramente anti-italiana, che fa il tifo per la crisi e non per l’uscita dalla crisi". Ma, nonostante l’azione destabilizzante del centrosinistra, il premier ha assicurato che l’Italia uscirà dalla crisi economica "prima e meglio" di altri Paesi. "Vado via con animo positivo – ha continuato Berlusconi – perchè le situazioni, illustrate questa mattina anche dall’Istat e dalla Banca d’Italia, ci lasciano tranquilli. Noi prevediamo che l’uscita dalla crisi per l’Italia avverrà prima e meglio di altri Paesi".