Il cuoco di Osama e la Guantanamo di Obama

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Il cuoco di Osama e la Guantanamo di Obama

13 Agosto 2010

Abbiamo difeso per anni l’istituzione speciale del supercarcere militare di Guantanamo, dove sono stati rinchiusi, e hanno confessato (con le buone o con le cattive), i “nemici combattenti” dell’America. Ma la condanna a 14 anni per il “cuoco di Bin Laden”, un vecchio rinchiuso a Gitmo dall’inizio della guerra al terrorismo, ci fa pensare che c’è qualcosa che non funziona giù alla base di Cuba.

Il cuoco è stato catturato dopo l’11 Settembre, le associazioni per i diritti umani e la sua difesa, quando ne ha avuta una, hanno denunciato abusi sul prigioniero, che per anni non ha potuto comunicare con l’esterno. Poi è arrivato il processo e – con tutto quello che avevano detto sul suo conto, che non era solo un semplice cuoco, ma la guardia del corpo e l’autista del grande vecchio del terrorismo – ci saremmo aspettati una condanna esemplare, visto che si trattava di uno dei primi prigionieri passati in giudicato dai militari di Gitmo.

E invece 14 anni, che si ridurranno, probabilmente, a una pena ancora più mite, se il cuoco deciderà di collaborare, come ha già iniziato a fare da quando ha capito un po’ meglio di cosa era accusato e perché si trovasse in una cella di pochi metri quadri. In più, tra i militari e i burocrati del supercarcere è andata in scena una poco edificante querelle procedurale destinata a ringalluzzire tutti quelli che in questi anni hanno manifestato contro il carcere del waterboarding.

Be’, qualche settimana fa un tribunale di New York è stato molto, ma molto più duro nel condannare Najibullah Zazi, l’autista di bus-navetta di Denver reclutato in Pakistan per fare un attentato alla metropolitana di New York nel 2009. Seguendo metodi normali, e non speciali, tipo fare pressioni sui familiari di Zazi (forti pressioni, il padre è stato arrestato e poi rilasciato), l’uomo ha iniziato a collaborare con le autorità.

E allora, considerando che i giudici americani si stanno dimostrando in grado di combattere il terrorismo senza indecisioni, mentre a Gitmo si fanno carte e quarantotto per incastrare il Cuoco, che diciamocelo, non era certo pericoloso quanto Zazi, non è che davvero venuto il momento di chiudere il supercarcere di Cuba? Visto che era una delle principali promesse di Obama?