Il cuore del Governo Letta batte solo se c’è lavoro

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Il cuore del Governo Letta batte solo se c’è lavoro

01 Maggio 2013

Lavoro, lavoro, lavoro. E non poteva essere altrimenti il Primo Maggio. Enrico Letta in giro per l’Europa torna su quello che ha definito "il cuore" della sua azione di governo e fa capire chiaramente che una sconfitta dell’Esecutivo sulle questioni occupazionali segnerebbe la sua fine. Parla anche il ministro Enrico Giovannini: "La riforma Fornero è stata disegnata in modo molto coerente per una economia in crescita, ma può avere problemi per un’economia in recessione".

"Bisogna capire cosa modificare," spiega Giovannini, "ma il mercato del lavoro ha bisogno di stabilità delle regole. Occorre rimettere in movimento interi settori economici fiaccati dalla peggiore crisi economica della storia del nostro Paese". Secondo il ministro, la manifestazione unitaria dei sindacati va nella giusta direzione, come pure Giovannini promette un rapido giro di confronto con le associazioni professionali e torna sulla questione degli aiuti alle famiglie in difficoltà. La parola magica è sempre "concretezza".

Qualche giorno fa, parlando alla Camera, il premier aveva tracciato la sua roadmap per il lavoro, guardando in particolare al nostro Mezzogiorno. Tanti provvedimenti che però vanno finanziati: la cassa integrazione in deroga, il patto da riscrivere con gli  “esodati”, gli incentivi fiscali, il pagamento dei debiti delle PA, una burocrazia più amica. “Una politica generale di riduzione del costo del lavoro e del peso fiscale”, ha spiegato Letta, che dovrebbe avere come bussola la tanto attesa riduzione del cuneo fiscale.