Il debito ambientale che sconta l’Italia

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Il debito ambientale che sconta l’Italia

13 Febbraio 2008

Gli
eco-estremisti sono i militanti dell’ambientalismo fondamentalista che dal
punto di vista politico, orfani del comunismo, si sono buttati anima e corpo
nella nuova dottrina ambientalista cavalcando con successo la tolleranza-zero
attraverso l’uso del sensazionalismo, della disinformazione e della menzogna.

Ecco
di seguito alcune loro caratteristiche: Sono
contro il commercio, ignorando che storicamente il commercio ha sempre prodotto
ricchezza. Di conseguenza sono persi in una isterica battaglia contro la
globalizzazione e il libero scambio.

Sono
luddisti. Sono cioè contro le macchine, la scienza e la tecnologia, che sono
viste come innaturali.

Sono
contro l’antropocentrismo. Cioé anti-genere umano talché gli uomini sono il
cancro sulla terra. Come dice un loro guru Herb Hammond, “di tutte le componenti di un ecosistema, l’uomo è l’unico che sappiamo
essere completamente opzionale
”.

Sono
contro i profitti. Per gli eco-estremisti tutte le multinazionali e le grosse
compagnie sono guidate dall’avidità e dalla corruzione.

Sono
antidemocratici. Nel senso che il modello basato sul mercato, la democrazia
liberale, è rifiutata tout court.

Sono
anti-civilizzazione. Proiettano una candida visione di ritorno ad una utopica
esistenza nel giardino dell’Eden, dimenticando che nel passato la gente viveva
mediamente 40 anni e non c’erano cardiologi, né dentisti, né chirurghi.

Naturalmente
nessun ambientalista estremista propone la benché minima e valida alternativa
per soddisfare i bisogni di 6 miliardi di persone.

Ma
chi sono gli ambientalisti? Il problema è che sotto la denominazione di
ambientalista si nasconde una serqua di individui con interessi divergenti. Tra
questi ci sono gli ambientalisti della domenica, i banditori del nichilismo da
salotto capaci solo di cavalcare l’onda emotiva dei problemi resi amplificati
dai mass media. Sono quelli che hanno in ostaggio il governo, quelli che non
sono capaci di far nulla se non opporsi a tutto, con il beneplacito di una
popolazione rimbambita che crede che l