Il decalogo di Rudy Giuliani
26 Aprile 2007
di redazione
Se si votasse oggi non ci sarebbe storia, Rudy Giuliani verrebbe eletto 44.mo presidente degli Stati Uniti. Da quando ha annunciato la sua candidatura, il “Sindaco d’America” non ha mai perso, nei sondaggi, la testa della classifica. Il distacco rispetto ai suoi diretti inseguitori del partito Repubblicano sembra al momento incolmabile. D’altro canto, i polls – sfornati ormai quasi quotidianamente – vedono Giuliani prevalere sia su Hillary Clinton che su Barack Obama. Certo, la strada è ancora lunga e irta di ostacoli.
Vale la pena, tuttavia, di approfondire le tematiche sulle quali il candidato del Grand Old Party sta puntando per conquistare la Casa Bianca. In una campagna elettorale in cui Internet guadagna sempre più spazio, un buon pro memoria ce lo fornisce il sito web JoinRudy2008.com, che alla voce issues indica un vero e proprio decalogo di temi forti. Risulta subito evidente che, per arrivare a Pennsylvania Avenue, Giuliani attinge al capitale politico e di popolarità acquisito durante l’amministrazione di New York. Ma vediamo il Giuliani-pensiero punto per punto.
1) Spesa pubblica: Rudy Giuliani ricorda che da sindaco ha rimesso in ordine le casse della Grande Mela, eliminando programmi inutili. Ha tagliato quasi del 20 per cento la burocrazia cittadina, lasciando intatto però il numero di insegnanti e poliziotti. Rudy si propone dunque come il candidato %E2