Il destino dei politici? Sta negli anagrammi
24 Dicembre 2010
“Lo sapete perché sono sempre così carino con le donne? Il motivo è racchiuso nel mio nome e cognome. Se anagrammate Silvio Berlusconi otterrete l’unico boss virile”. Lo ha rivelato il Presidente del Consiglio durante un collegamento telefonico con un gruppo di sostenitori toscani. Diavolo d’un Cavaliere, ne sa sempre una più del medesimo. E se fosse vero, che le caratteristiche e il destino di qualcuno/qualcosa sono racchiusi nel suo nome?
Per scoprirlo, proviamo ad intraprendere un viaggetto ideale nella politica italiana dal secondo dopoguerra in poi. Inizialmente la scena era dominata dal partito dello scudo crociato, poi scioltosi in seguito a ben note vicende di malaffare politico-finanziario. Esagerazioni? Eppure l’anagramma di “Democrazia Cristiana” è azienda camorristica.
C’è chi dice che il sistema nel suo complesso era marcio ma gli uomini politici presi singolarmente non erano né corrotti né malavitosi. Sarà, ma l’anagramma di “Amintore Fanfani” è affari monetari, e quello di “On. Giulio Andreotti” è un gelido Totò Riina.
Già immagino l’autodifesa dei nostalgici diccì: sì, c’erano le tangenti, ma almeno le nostre venivano dagli amici, mentre a qualcun altro, e precisamente al pi-ci-i, arrivavano dal nemico, dal Cremlino! Sarà vero? Se cerchiamo conferma in “Armando Cossutta” verrà fuori straunto da Mosca.
Ora che la diccì si è dissolta, rimangono i suoi reduci, sempre fedeli alla Chiesa (anagrammando “Rocco Buttiglione” ne uscirà un clerico bigotto) ma in continua transumanza politica fra una mezza dozzina di sigle che vanno e vengono. Siccome non riusciranno mai a costruire un centro né piccolo né tantomeno grande, si accontentano di condurre agguati e imboscate quotidiane, soprattutto nei confronti del centrodestra, in una maniera che tutto sembra, fuorché sensata. Ecco perché “Pierferdinando Casini e Marco Follini” diventano caminano (la seconda “m” manca davvero) preferendo i casi di follia cronica.
Talvolta la ricerca di ammucchiate centriste si esplica anche mediante la tentata aggregazione di transfughi, visto che in Italia la ditta Volta&Gabbana non chiude mai per ferie. Avrà successo questo progetto? Poco, se è vero che in “Pierferdinando Casini” sta scritto se con Fini, perdi danari!
E poi c’è il “popolo viola” guidato dal tribuno di Montenero di Bisaccia, che qualche denigratore accusa di essere illetterato e allergico alla cultura. In realtà non è colpa sua, erano gli insegnanti ad avercela con lui. Infatti “l’Antonio Di Pietro” diventa t’odio, ripeti l’anno!
Quanto ai personaggi dello spettacolo, anch’essi si dilettano talvolta di costume e politica, a cominciare da “Maurizio Costanzo” (sorcio umanizzato) e per finire col molleggiato che meno si fa sentire e meglio è, tant’è vero che “Adriano Celentano” si trasforma in lo dànnino a tacere!Ma su tutti i problemi della politica italiana, il più drammatico è quello della carenza di leadership a sinistra. A chi affidare uno scettro che forse non vuole nessuno? Alla pasionaria? Sembra sobria e morigerata, ma se anagrammate “Rosi Bindi” esce siì, brindo!
“Giovanna Melandri” invece diventa Madonna virginale, un appellativo che risulterebbe alquanto controverso in un partito in cui sono inspiegabilmente confluiti, sì, molti baciapile ma anche numerosi senza-Dio.
L’ex sindaco di Venezia? Causerebbe un terremoto, visto che “Massimo Cacciari” diventa ama crisi cosmica
E l’attuale governatore della Puglia? Recentemente è assurto agli onori delle cronache per aver stilizzato un italico stivale e per avervi posizionato Bari più o meno all’altezza di Vasto. E non interroghiamolo sulla geografia extraeuropea, altrimenti accadrà che “Nicola (Nichi) Vendola” diventa China? È vicino al Don!
Insomma non c’è pace per i leader del maggiore partito di opposizione. Uno alla volta sono destinati a soccombere. Ricordate il professore di Bologna, quello che si appisolava spesso? Dicevano i suoi fans: non dorme, sta pensando ai problemi dell’Italia. Ribattevano i suoi denigratori: quello si è addormentato ovunque, tranne a Montereale Valcellina. Ma lui già pensa a smentirli, infatti il “Professor Romano Prodi” si trasforma in forse dormirò sopra PN.
Poi è arrivato l’ex sindaco di Roma, quello che nelle manifestazioni al Circo Massimo (capienza: 50.000 persone) sentenziava: siamo due milioni! Ha promesso più volte di scappare in Africa ma è ancora qui. Non è colpa sua, il fatto è che superare la cateratte del Nilo in pullman è un’impresa ciclopica, per cui preferirebbe farsi dare un passaggio in moto da Valentino Rossi, il quale (mica scemo!) non si fa mai trovare. Ecco perchè “On. Valter Veltroni” diventa troverò ‘l Valentin!
Tramontato Uòlter, arrivò il funereo Dario (Frances… chiii? Si chiedevano i suoi stessi compagni di partito che non lo avevano mai sentito nominare). Lui non rideva mai, primo perché non c’era niente da ridere, secondo perché “Dario Franceschini” diventa chi ride non ci sa far.
E il segretario odierno, quello che diceva “costringerò il Governo a riferire in aula, fosse la prima cosa che faccio”? Dov’è, dov’è l’attuale segretario del piddì? Ancora una volta la risposta è racchiusa nell’anagramma di “On. Pierluigi Bersani”: è lungo binari persi!