Il dialogo politico trova spazio all’ombra del Melograno
19 Luglio 2010
La Puglia come laboratorio politico. Da un lato Nichi Vendola con gli stati generali delle sue “Fabbriche”, dall’altra, a distanza di pochi chilometri, le intese possibili in un faccia a faccia tra i Senatori Gaetano Quagliariello, Presidente Onorario della Fondazione Magna Carta e Vicepresidente Vicario del Gruppo PDL al Senato, e Francesco Rutelli, Presidente di Alleanza per l’Italia.
La calura del solleone non ha dissuaso il pubblico, accorso numeroso e attento ad ascoltare il primo dibattito de “Gli incontri del Melograno”, la manifestazione sostenuta da British American Tobacco ed organizzata dalla Fondazione Magna Carta.
In tenuta casual, come si conviene in occasioni come queste che altro non sono che luoghi di elaborazione politico-culturali per chi ha voglia di prendere parte alla vita sociale e approfondire i principali temi del dibattito pubblico, i protagonisti hanno approfondito un tema di grande e attuale rilevanza politica: “Di chi è lo spazio al centro?” A moderarlo è stato l’abile e pungente direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, Giuseppe De Tomaso che ha introdotto il dibattito ricordando le origini radicali dei due politici.
Dunque una profonda analisi dell’attuale momento politico in cui la maggioranza sembra accusare un contraccolpo. Ma per Quagliariello, provocato dal direttore De Tomaso, “non salta nulla: anzi penso che il dibattito di questi giorni ha rafforzato la figura del Premier. E’ in corso una crisi epocale che sta coinvolgendo l’Europa intera. E questo Governo, nei due anni in carica, ha garantito coesione ed equità sociale e non mi sembra che ci siano stati grandi movimenti di massa contro la manovra, che è una manovra europea. In questo momento non c’è alternativa a questa forma di Governo. Spero solo che nel mio partito non vi siano apprendisti stregoni”.
Ma per Rutelli l’Italia è in una trappola e non ne uscirà se non sarà la Lega a staccare la spina alla maggioranza. “Abbiamo alle spalle 17 anni di bipolarismo che immaginavamo fosse risolutivo e ci avrebbe fatto diventare tutti inglesi. Invece siamo diventati curva nord contro curva sud. Solo nel nostro Paese il bipolarismo è fatto dagli estremisti. Berlusconi non va avanti senza la Lega, così come Prodi non andava avanti senza Rifondazione”.
“Il bipolarismo”, ha ribattuto Quagliariello, “è un elemento fondante di tutte le democrazie moderne e al centro non ci sono partiti, ma elettori”.
In questa possibile prova di intesa il senatore del Pdl ha lanciato un appello a Rutelli affinchè cada la pregiudiziale berlusconiana, tutta ideologica, e si parli invece di grandi riforme per un quadro di alleanze più mature. Dal canto suo Rutelli, che ha anche ricordato l’impegno suo e del senatore del Pdl, ormai vent’anni or sono, nel contestare i missili sovietici nei territori ai confini della cortina di ferro, non chiude le porte. Si è infatti dichiarato disponibile già dalla prossima settimana a votare la riforma dell’Università presentata dal Governo Berlusconi e ha manifestato la sua apertura a possibili intese anche sulla riforma della giustizia.
Ha poi alzato il tiro affermando: “Sono all’opposizione e resto all’opposizione, ma sono a disposizione per unire le forze e contribuire alla crescita dell’economia. In questo senso la nascita di un nuovo polo potrebbe essere il soggetto capace di fare proposte al Paese per uscire dalla crisi”.
Non è mancato poi un passaggio sui problemi giudiziari dei dirigenti del Pdl.
“Non confondiamo legalità e giustizialismo, morale e moralismo”, ha affermato Quagliariello. “I problemi emersi sono di sovrastruttura, ma non di struttura”.
Il dibattito si è svolto nell’elegante piazzale all’aperto del Relais & Châteaux “Il Melograno”, una masseria del XVII secolo immersa nelle campagne di Monopoli, vicino Bari, luogo testimone delle tradizioni della Puglia tanto da meritarsi i complimenti di Rutelli che pubblicamente ha ringraziato anche il suo proprietario, Camillo Guerra, per l’accoglienza e l’ospitalità.
La manifestazione è stata preceduta da una performance musicale di cultura popolare a cura dell’Associazione Culturale “Opera”.
Su musiche di De Falla, Castelnuovo–Tedesco, Villa-Lobos, Ponce, Rodgers e Hammestein, si sono esibiti il soprano Angela Nisi e il chitarrista Massimo Felici.