Il diritto alla difesa

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Il diritto alla difesa

01 Ottobre 2006

Questa volta li abbiamo preceduti. Per timore di suscitare l’ira degli islamici, la sovrintendente della Deutsche Oper di Berlino ha tolto dal programma un’opera giovanile di Mozart, l’”Idomeneo, re di Creta”, perché nell’ultima scena Idomeneo appare con in mano le teste mozzate di Gesù, Maometto, Budda e Nettuno. Nell’opera di Mozart, ambientata negli anni posteriori alla Guerra di Troia, la “presenza” di Gesù di Maometto e di Budda risulta del tutto fuori luogo. A introdurla in maniera arbitraria, sarebbe stato il regista che, incurante persino del fatto che l’opera termina con la riappacificazione tra gli dèi e gli uomini («Nettuno e tutti i numi a questo regno / Amici son», conclude Idomeneo), ha ritenuto di proporre quella macabra scena per indicare che essendo milioni di uomini morti a causa delle religioni, abolirle è la sola strada verso la pace.

Nonostante la gratuita provocazione del regista, quella cancellazione è grave. Mi chiedo, infatti, che cosa farebbe Frau Kirsten Harms, di fronte all’eventuale proposta di rappresentare una delle più note opere di Mozart, “Il ratto del Serraglio”, dove il cristiano Pedrillo dice al musulmano Osmino: «Davvero il vostro padre Maometto ha preso un granchio madornale, quando vi ha proibito il vino»; e dove Osmino, “corrotto” dal cristiano, quando ne beve un bicchiere, esclama: «È vero – il vino – il vino – è un’ottima bevanda; e il nostro grande Profeta non se abbia a male – morte e dannazione! È proprio una bella cosa il vino!».

Andiamo avanti: chi ci garantisce che, una volta intrapresa questa via non giungeremo a “purgare” la “Divina Commedia