Il flop di Renzi, Pd si prosciuga anche nelle ex “città rosse”

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Il flop di Renzi, Pd si prosciuga anche nelle ex “città rosse”

06 Giugno 2016

“Non sono soddisfatto, il Pd ha problemi”, così il premier Matteo Renzi riassume il voto alle elezioni comunali di ieri, con un partito che da Torino ma soprattutto a Roma soffre l’exploit del Movimento 5 Stelle. Per non dire di Milano, dove la battaglia sembrava vinta in partenza e invece è testa a testa tra Sala e Parisi. O Napoli, dove la candidata del centrosinistra, Valente, arriva al terzo posto e ammette la sconfitta.

M5S volta con Virginia Raggi nella Capitale (al 35,3%) ed è primo partito a Torino dove la candidata Chiara Appendino (al 30,9%) tentera’ un difficile recupero sul sindaco uscente Pd Piero Fassino (41,8%). Anche a Bologna, il sindaco uscente deve fare i conti con il ballottaggio.

Per Renzi però lo schema non cambia. Le amministrative secondo il premier non avranno una influenza sul referendum costituzionale, “sono due partite diverse”. Il voto di protesta emerso alle Comunali a ottobre “non potrà che votare sì” alla riforma, assicura. Idem per la legge elettorale, confermato il premio alla lista e non alla coalizione previsto dall’Italicum.

Ma la verità è che il Pd di Renzi non tiene. Le elezioni amministrative mostrano che Renzi non ha un vero partito dietro di sé, altro che Partito della Nazione. Il Pd si sta prosciugando anche nelle ex “città rosse”, come Torino o Bologna, dove i sindaci Dem passavano al primo turno. Vedi Fassino o Merola, appunto.