“Il gene Alemanno” e la chimera anti-Ogm
09 Ottobre 2007
di redazione
Dietro la sgangherata iniziativa di Mario Capanna contro gli Ogm si sono accodati in tanti: Fausto Bertinotti, i Verdi di Pecoraro Scanio, le Coop rosse, e poi Veltroni, Marini, Rifondazione, i no-global, insomma tutto il variopinto mondo di sinistra e dintorni che guai a toccare il gene di una patata ma via libera su quello umano.
Il fatto strano però è un altro: poichè a questa congrega più o meno monocolore si è aggiunto l’ex ministro di An, Gianni Alemanno, la stampa presenta il tutto come un’iniziativa “bipartisan”. Repubblica poi come sempre esagara e titola: “Ogm, da destra a sinistra così l’Italia dice no”.
Ora siamo d’accordo che Alemanno sia persona influente e con un certo seguito sul territorio, ma da qui a definirlo “la destra” tutta intera ce ne passa. Alemanno ha le sue idee, spesso un po’ sbalestrate, ma definire “bipartisan” ogni iniziativa che veda la sinistra schierata in forze e lui solo a tenere la bandiera non sembra proprio una foto fedele della realtà .
A meno di non voler ipotizzare un terribile “effetto Alemanno” di quelli che gli anti Ogm temono come la peste: basta un gene fuori posto e tutta la catena subisce una mutazione. Così l’ex ministro da solo muta in destra anche quella robusta e geneticamente pura razza di sinistra. Capanna compreso.