Il GF finisce per la bionda Sabrina e Davide, l’uomo dai ruggiti intestinali
17 Novembre 2009
La rosa c’è di nuovo, ed è bianca. Alfonso Signorini, da grande istrione qual è, riesce a tenere col fiato sospeso milioni di italiani. Ormai tutti si chiedono il significato del candido fiore tenuto tra quelle candide mani. Sarà un messaggio d’amore? O sarà invece un messaggio in codice, una di quelle robe difficilissime da decifrare tipo “La volpe è nella tana”, “L’upupa vola nel nido” o “ Tua madre sta in tangenziale”?
Sono ormai in moltissimi a domandarsi se il fiore cambierà col passare dei mesi e delle stagioni. A Natale l’Alfonsa impugnerà vischio e bacche? A quando un bel cactus?
Alessia è bella. Punto. Ma pare che oggi non sia riuscita a passare dal parrucchiere. Un po’ crespa, un po’ volutamente spettinata, un po’ troppo “fatta in casa”. Però con gli stivali identici a quelli in cui Julia Roberts nascondeva i preservativi alla fragola in “Pretty Woman”: altissimi e nerissimi. Pure Signorini glieli invidia, tanto da chiederle di poterci fare un giro a fine puntata. A volte mi vien da pensare che quella rosa tra le mani sia per lui solo un orpello, un vezzo, una frivola vanità. Che matta che sono…
La puntata si scalda subito: Signorini e la Marcuzzi lamentano un clima troppo maschilista all’interno della casa e puntano il dito contro chi paragona le donne a delle figurine da scambiare, contro chi fa distinzione tra donna (intesa come la mamma o la sorella) e femmina (quella che fa sangue) e contro chi lascia scivolare un po’ troppo facilmente le mani sugli altrui popò.
Accidenti, che tirata d’orecchie spaventosa! Topo Gigio che fa lo spot dell’influenza A forse avrebbe intimoriti di più i ragazzi. Ma poi, di cosa ci vogliamo scandalizzare? Normale amministrazione, le cose elencate sopra succedono (purtroppo) quasi ovunque: negli uffici, nelle scuole, nel mondo dello spettacolo, nella politica, da ogni parte, in ogni fazione e in ogni colore le si voglia cercare e VEDERE e nessuno dice niente, dobbiamo fare una rivolta e tirare le orecchie a delle macchiette televisive col Q.I. di un vetro di Murano? Odio il falso moralismo perbenista. Non è con quello che le cose cambiano.
Fine momento di profonda avversione e nervosismo.
Escono dalla casa Sabrina e Davide. La prima non l’avevo mai considerata ma è bionda, ha due occhi e anche un naso. Il fidanzato le ha chiesto in diretta di sposarla (? In realtà la parola “matrimonio” non è mai uscita dalla sua bocca) e le ha dato l’anello che lei si è prontamente infilata al dito da sola. Romanticissimi. Ho stappato uno yogurt di quelli di Alessia sperando facesse il suo sporco lavoro, e brindato alla loro salute. Auguri!
Davide… che dire, se ne va dalla casa il portatore sano della grammatica italiana. Ma anche l’insano portatore di piriti e ruggiti intestinali. Quell’uomo fa più aria del mio Folletto, ma che c’ha? Tanto bello e onesto pare e poi scopri che ti sa fare tutto l’inno alla gioia senza manco muovere la bocca. Terribile.
La vera novità è che stasera ho scoperto Tullio, e mi sono commossa. Tullio ha dei capelli incredibili, degli occhiali incredibili, dei vestiti incredibili e lavora nel campo della moda. Il suo datore di lavoro dev’essere Sbirulino perché sennò non si capisce come sia possibile… Incredibile.
Tullio desidera follemente la bella Diletta che gli si strofina addosso (per scommessa!) che manco ad agosto e immerso nelle risaie del vercellese ti strofini così forte con l’Autan per scacciar via le zanzare. Tullio è un po’ nerd. Parla di robot e cartoni animati, ha gli occhiali spessi e i capelli pure. Uno così te l’immagini a risolvere delle equazioni lunghissime alla lavagna o a ripetere davanti allo specchio le più significative battute di Spock in “Star Trek”, non al GF circuito da una bonona che gli si strofina contro in modalità “orso bruno contro l’acacia”.
Guardare la faccia di Tullio durante questo petting in playback mi riporta ai film che hanno segnato la mia adolescenza: “Maial College” e “Porky’s” su tutti. Vai Tullio, giovane eroe che si definisce “eterno amico delle donne” (che, tradotto in parole povere e femminili significa: “con te mi diverto un botto, ma di trombare non se ne parla.”), dimostra a Diletta che anche tu hai l’alabarda spaziale. Io tifo per te.
Maicol piange anche oggi, per svariati motivi, tra cui una sindrome premestruale credo. In settimana ha litigato con Mauro, colpevole di avergli profanato la valigia. Si è arrabbiato moltissimo, forse più di Tutankhamon quando gli sono entrati nella tomba dopo millenni. A suon di “Vaffan” ha lanciato la sua maledizione al tronfio re degli insaccati. Da vedere. Maicol che si dispera, insulta e impreca a squarciagola raggiunge note altissime, io manco ingurgitando ettolitri d’elio ci riuscirei.
Ma il vero mito di queste prime settimane si sta rivelando il terribile Ligabue espanso, l’uomo che sussurrava alle porchette, il moraccione infraditomunito: Mauro. Se le canta e se le suona, fa e disfa, colpisce e ferisce. Personaggio di poche parole, a metà tra il Decameron e “Beetlejuice spiritello porcello”, organizza scherzi irresistibili. Meraviglioso il tentativo (riuscito!) di far credere a George “da paura” Leonard di essere bisessuale e tremendamente attratto dalla sua prestanza fisica. Non riesco ancora a capire se Mauro è molto furbo o, semplicemente, completamente rimbambito. Sta di fatto che i suoi coinquilini se li sta rigirando come calzini, giocandoci come fanno le bimbe con Barbie, Ken, i cani, i cavalli e la Famiglia Cuore, nella casa dalle pareti di cartone…
PS: Nel caso a qualcuno interessasse… Continuo il mio folle tentativo. Domani sono 12 giorni e un po’ che non fumo. Ogni tanto ho le visioni, ma resisto.
Per ora.