Il giallo EgyptAir tra premonizioni e boatos senza riscontro

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Il giallo EgyptAir tra premonizioni e boatos senza riscontro

21 Maggio 2016

Del volo EgyptAir Parigi-Cairo scomparso l’altra notte nelle acque egiziane sarebbero state ritrovate le scatole nere, nell’area dove i soccorritori avevano già rinvenuto alcuni resti umani, bagagli dei passeggeri, una chiazza di carburante in mare. A quanto pare, dunque, è stata stabilita la posizione del relitto dell’aereo, cioè il punto dove si è inabissato.

Nelle scatole nere presenti sul volo per l’Egitto potrebbe esserci la spiegazione su quello che è avvenuto a bordo, prima che l’aereo, dopo due virate fuori controllo, perdesse quota sprofondando nel Mediterraneo con decine di persone tra passeggeri ed equipaggio. Nelle ultime ore però il ritrovamento delle scatole nere è stato smentito dall’aviazione civile egiziana.

Al momento, una delle ipotesi alternative al guasto tecnico (o ad un improvviso impazzimento del pilota) è che sia stata introdotta una bomba sull’aereo, com’è accaduto in altri attacchi terroristici di matrice islamista negli anni scorsi, sventati o andati a segno.

Una bomba, oppure uno scontro avvenuto in cabina di pilotaggio magari durante un tentato dirottamento aereo. Se si trattasse di una bomba questa potrebbe essere stata portata sull’aereo all’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi, o assemblata alla buona sul volo, in ogni caso con la complicità eventuale di personale di terra dell’aeroporto. Ieri, un noto sito di aviazione ha pubblicato la notizia che nel bagno dell’aereo, prima dello schianto, si sarebbe diffuso del fumo.

Fino adesso non ci sono state rivendicazioni dell’eventuale attentato da parte dell’Isis, del Califfato, di Al Qaeda o di altri gruppi terroristi islamici.

Chi c’era a bordo del volo EgyptAir? Sul web spopolano le foto postate su Facebook da una delle hostess, una bella ragazza che aveva pubblicato ripetutamente un fotomontaggio in cui si vede lei, con il trolley, mentre si allontana in mare con sullo sfondo un aereo inabissatosi. Una vittima perlomeno preveggente. Tra i passeggeri ci sarebbe anche una famiglia di cittadini algerini, quattro persone, padre madre e due figli piccoli; l’ambasciata di Algeri a Parigi afferma di seguire con attenzione questa notizia.

I quattro avevano doppia nazionalità, francese e algerina. 15 passeggeri erano francesi, 30 egiziani, 2 iracheni, un inglese con doppia cittadinanza anglo-australiana padre di due figli e descritto come una persona dal cuore d’oro dai suoi genitori; un cittadino proveniente dal Kuwait, uno dell’Arabia Saudita, un sudanese, un chadiano, un portoghese, un belga, due canadesi. Secondo diverse fonti, nessuno dei nomi della lista passeggeri coincide con gli elenchi riservati dell’antiterrorismo.

Uno dei passeggeri nell’aereo sparito era un manager di Procter & Gamble che risiedeva al Cairo. Un’altra una donna saudita che lavorava all’ambasciata araba al Cairo. C’era la sorella adottiva di un diplomatico egiziano a Parigi e uno studente della scuola militare francese di Saint-Cyr, che stava tornando in Chad per rivedere la madre. Qualcuna di queste persone potrebbe essere collegata con l’attentato, se si è trattato di un attacco?

Il pilota dell’aereo scomparso, Mohamed Saeed Shaqeer, 36 anni, secondo fonti anonime del ministero dell’interno egiziano non avrebbe avuto affiliazioni politiche. Va segnalata però una notizia che gira in rete, che fino adesso non ha trovato riscontri certi. Un esponente della Fratellanza Musulmana egiziana in passato avrebbe postato su Internet una foto che lo ritrae con il capitano del volo Parigi-Cairo.

Stranezze, premonizioni, ipotesi non verificate o semplicemente boatos internettiani. Per adesso c’è una sola certezza: quei poveri resti umani ritrovati al largo delle coste egiziane e le informazioni contenute nelle scatole nere. La verità su quello che è accaduto a bordo del volo EgyptAir Airline riparte da qui.