Il Giappone in ginocchio spera che non sia “apocalisse” nucleare

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Il Giappone in ginocchio spera che non sia “apocalisse” nucleare

15 Marzo 2011

Una “apocalisse”. Non servirebbero altre parole a spiegare il disastro in cui versa il Giappone , devastato dal sisma e dallo tsunami della scorsa settimana, se non quella usata dal commissario all’energia Ue, Guenther Oettinger, che così ha definito l’incidente avvenuto nella centrale nucleare di Fukushima 1, dove secondo il Commissario le autorità giapponesi potrebbero aver perso il controllo della situazione. A tenere in allerta gli esperti sono in particolare due impianti: Fukushima 1, dotato di sei reattori, e Fukushima 2, con quattro, che distano l’uno dall’altro circa 12 chilometri.

La valutazione di Oettinger è rafforzata dal passaggio dal livello 4 al livello 6 del pericolo nucleare “sulla base di quanto successo nelle ultime 24 ore”. Lo stesso commissario europeo per l’energia ha affermato poi, in una conferenza stampa tenuta dopo la riunione dei ministri e degli esperti di energia nucleare, che “non escludo altri cambiamenti in positivo o in negativo”. Intanto i livelli di radioattività nella prefettura di Chiba, vicino Tokio, sono arrivati ad un valore oltre 10 volte quello normale, come riferisce l’agenzia “Kyodo News”. 

Non troppo ottimista l’Aiea. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha espresso preoccupazione per le vicende dell’impianto nucleare di Fukushima, chiedendo nel tempo stesso alle autorità giapponesi di essere informata tempestivamente ed in maniera più esauriente. “Abbiamo bisogno di maggiori informazioni, di più dettagli”, ha affermato il capo dell’Agenzia, Yukiya Amano, parlando con i giornalisti. Nello specifico, il capo dell’Aiea si è detto allertato dal fatto che la camera di soppressione del reattore 2 potrebbe essere rimasta danneggiata.

Ma non è tutto, secondo Amano c’è la possibilità che una parte vicina al 5% del nocciolo radioattivo del reattore sia rimasta danneggiata. Oltre alle difficoltà già riscontrate va ricordato come La Tepco non riesca a versare acqua nel bacino di stoccaggio per il combustibile nucleare esaurito presente all’interno del reattore numero 4 della centrale di Fukushimain cui si era verificato un incendio.

La situazione si fa tesa anche all’estero. Negli Usa le riserve di pasticche di iodio sono quasi del tutto esaurite; molti cittadini americani preoccupati dalle possibili ricadute “dell’emergenze nucleare” se le sono procurate in grandi quantità. Già dalla giornata di ieri l’autorità nucleare americana ha comunque cercato di placare gli animi spiegando che difficilmente le radiazioni possono raggiungere le Hawaii e il resto degli Stati Uniti.