Il Governo mette sotto scacco i furbetti dell’assistenzialismo

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Il Governo mette sotto scacco i furbetti dell’assistenzialismo

07 Aprile 2009

Tempi duri per i «furbetti» dell’assistenzialismo. Con una disposizione introdotta nel Milleproroghe (il Decreto Legge n. 207/2008 convertito dalla Legge n. 14/2009), il diritto alle prestazioni il cui importo sia correlato al reddito posseduto dal percettore – tipo la pensione di reversibilità, l’assegno per il nucleo familiare e via dicendo – è subordinato alla presentazione annuale di una dichiarazione entro il mese di giugno concernente, appunto, il reddito di cui già dispone il pensionato. Chi omette la comunicazione-reddituale vedrà sospendersi l’erogazione della prestazione a partire da ottobre.

In realtà, la comunicazione-reddituale è già ben nota ai pensionati sia dell’Inps (settore privato) che dell’Inpdap (settore pubblico) e tecnicamente si chiama «modello Red». La novità, allora, sta in una rivisitazione della sua disciplina ad opera dell’articolo 35, commi 8-13, del predetto Milleproroghe. In particolare il comma 8 prevede che «ai fini della liquidazione o della ricostituzione delle prestazioni previdenziali collegate al reddito, il reddito di riferimento è quello conseguito dal beneficiario e dal coniuge nell’anno solare precedente il 1° luglio di ciascun anno e ha valore per la corresponsione del relativo trattamento fino al 30 giugno dell’anno successivo». Il comma 11 aggiunge che i percettori di prestazioni collegate al reddito devono effettuare la comunicazione dei dati reddituali entro il 30 giugno di ciascun anno, mentre il successivo comma 12 prevede, in caso di omissione della presentazione della comunicazione dei dati reddituali, la sospensione del rateo a partire dal mese di ottobre successivo.

La novità è operativa. Ai pensionati del settore pubblico, le cui pensioni sono gestite dall’Inpdap, l’ente di previdenza ha già diramato le istruzioni operative con un’apposita circolare e sta inviando ai diretti interessati una raccomandata con ricevuta di ritorno per informare di questo nuovo regime. Gli interessati sono i pensionati che percepiscono prestazioni il cui diritto sia collegato al reddito, ossia: pensione di reversibilità (o ai superstiti), assegno per il nucleo familiare, quattordicesima, integrazione al minimo, maggiorazione sociale. Per l’anno in corso l’Inpdap aveva già trasmesso le richieste Red/2009 relative ai redditi del 2008, fissando quale termine ultimo di comunicazione il 31 maggio. Alla luce della nuova disciplina, l’istituto ha procrastinato la scadenza di un mese, cioè fino al 30 giugno come previsto dal Milleproroghe: entro questo termine – che adesso è perentorio e non più ordinatorio – i pensionati dovranno inviare il modello Red/2009. Nel mese di settembre, l’Inpdap provvederà a rielaborare le prestazioni e a quantificare l’eventuale debito in capo ai pensionati, non solo nei confronti di coloro che hanno inviato la comunicazione entro i termini, ma anche di quanti non avranno ottemperato alla richiesta Red/2009. Per questi ultimi, la prestazione verrà decurtata considerando in via presuntiva la fascia di reddito più elevata (per la pensione ai superstiti, per esempio, si tratta di una riduzione alla metà).

La mancata comunicazione dei redditi comporterà, comunque, la sospensione dell’erogazione della prestazione a partire dal mese di ottobre. A questo punto, il pensionato avrà un’ultima chance per non perdere la prestazione: potrà ancora presentare il Red/2009, in ritardo, entro il 30 giugno 2010 ottenendo il ripristino della prestazione a partire dal mese successivo a quello della comunicazione (una sorta di ravvedimento operoso). Decorso infine inutilmente anche questo termine, la prestazione potrà essere ripristinata solo previa presentazione della comunicazione reddituale, ma senza corresponsione degli arretrati.