“Il governo Monti si occupi di economia e non di immigrazione”

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“Il governo Monti si occupi di economia e non di immigrazione”

“Il governo Monti si occupi di economia e non di immigrazione”

24 Novembre 2011

"Sono contrario, nel merito, a ogni forma di automatismo per la concessione della cittadinanza agli immigrati. E ho anche riserve sul metodo: il governo Monti si deve occupare di economia, il Parlamento di grandi riforme, senza affrontare temi controversi". Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori del Pdl, scuote la testa: "Non ho proprio condiviso quanto hanno affermato in proposito le alte cariche dello Stato".

Partiamo dal metodo, senatore Quagliariello…

"Io credo che questo sia un momento delicatissimo, in cui il governo si deve concentrare sui provvedimenti economici, mentre il Parlamento deve essere lasciato libero di affrontare il dialogo sulle grandi riforme dello Stato, che significa anche studiare i modi per non arrivare, in futuro, a forme di sospensione della democrazia come quella odierna. Se invece si mette troppa carne al fuoco, e tra questi argomenti controversi, non riusciremo a creare un clima costruttivo in Parlamento".

E ora andiamo al merito: le fa paura l’idea che a bambini di pochi anni, che frequentano le scuole in Italia, sia data la cittadinanza italiana?

"Il problema non è questo. Partiamo da questo dato: i bambini italiani e quegli stranieri che vivono in Italia hanno gli stessi diritti dal punto di vista della salute, della scuola e così via. Non c’è dunque alcuna discriminazione. La differenza ci sarebbe a 18 anni, con il conferimento dei diritti civili e, quindi, del diritto di voto. Mi chiedo se, conferendo ai nuovi nati cittadinanza automatica, non si alteri – viste anche le proiezioni del tasso di natalità degli immigrati – la futura composizione del corpo elettorale. Io credo che questi ragazzi la cittadinanza se la debbano conquistare, chiedendolo esplicitamente, e non ottenendola con un automatismo".

C’è chi dice, però, che concedere la cittadinanza sia un passo decisivo verso l’integrazione…

"Anche i governi europei di sinistra hanno riconosciuto l’esplicito fallimento delle politiche multiculturali. Sappiamo – basti pensare alle banlieue francesi – che il problema dell’integrazione delle seconde generazioni è tutt’altro che risolto. E in Italia non dobbiamo fare lo stesso errore".

Tratto da Avvenire