Il Governo pone la fiducia sulla Legge di Stabilità

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Il Governo pone la fiducia sulla Legge di Stabilità

26 Novembre 2013

Oggi pomeriggio il governo Letta ha presentato in Senato il maxiemendamento alla legge di stabilità, su cui verrà posta poi la fiducia. Ieri notte, infatti, la commissione Bilancio del Senato ha licenziato il ddl senza però dare mandato al relatore. L’inizio del voto di fiducia in Senato è previsto in serata. Le dichiarazioni di voto finali avverranno intorno alle 19.00, la prima chiama dei senatori dovrebbe iniziare verso le 20.30.

Nel pomeriggio i capigrappo di Forza Italia, Romani e Brunetta, hanno fatto sapere che "non ci sono più le condizioni" perchè il partito "stia in maggioranza". Sia il presidente Napolitano che il premier Letta sono stati preventivamente informati della decisione presa dagli azzurri. "Oggi è finito il governo delle larghe intese, si chiude una fase e si apre un nuovo capitolo nella politica italiana", la chiosa dei capigruppo. In mattinata, Berlusconi aveva lasciato intendere una soluzione del genere nel corso de "La Telefonata" su Canale 5. Secondo il Cav., ”fino ad ora il governo è stato in confusione totale e non ha messo un unico testo insieme".

Scintille tra Ncd ed Fi sulla Legge di Stabilità. "Brunetta, come al solito, dà i numeri ma li dà sbagliati", dice l’on. Raffaello Vignali, commentando le misure contenute nella legge di stabilità. "Non è serio né tantomeno responsabile verso i cittadini sparare cifre, ma forse a lui interessa solo aizzare gli ultras della curva e arrivare primo nella dura gara del ‘chi vuol essere più falco’ ". Sempre secondo Vignali, "La prima casa è esclusa dalla Iuc, salvo le case di lusso", mentre "la tassa sui rifiuti nel 2014 non subirà alcun rialzo rispetto al 2013". Ad essere stata accolta la proposta del Relatore D’Ali, da tre tasse a una sola.

Proprio il senatore D’Alì, anche lui di Nuovo Centrodestra, ha commentato il voto di fiducia durante la trasmissione Agorà su Rai 3: "Viene messa la fiducia sulla legge di stabilità a causa dell’ostruzionismo, chiaramente politico, fatto da Lega e Forza Italia. Addirittura abbiamo visto i colleghi di Forza Italia votare contro i provvedimenti per l’autotrasporto, che è sempre stato un elettorato di centro destra".

Secondo il capogruppo dei Senatori del Nuovo centrodestra, Maurizio Sacconi: "Nel corso dell’esame della legge di stabilità non hanno certo aiutato coloro che hanno giocato al tanto peggio nel nome di un politicismo che confligge con le dure necessità di una società sofferente per una crisi lunga e profonda. Noi abbiamo lavorato soprattutto per ridurre la pressione fiscale sui redditi da lavoro e sugli immobili, secondo una linea coerente con il federalismo fiscale che abbiamo voluto e che ora va applicato per intero. Qualcuno in Forza Italia dimentica volutamente che il nostro progetto è stato quello di eliminare la tassazione sulla prima casa in quanto bene, limitando la tassazione ai servizi fruiti in relazione al loro costo, tanto che fummo i primi a parlare di service tax".

"Il nuovo testo prodotto dai relatori", prosegue Sacconi, "rappresenta un rilevante ed evidente miglioramento che solo la cecità strumentale può impedire di vedere, in quanto elimina definitivamente ogni imposizione patrimoniale sulla prima casa e rende trasparenti le imposte sui servizi e sui rifiuti, con un limite complessivo che è stato abbassato e con l’introduzione di detrazioni compensate dai 750 milioni aggiuntivi ai Comuni".

"Non si possono ora ipotizzare i comportamenti più estremi e irresponsabili da parte degli amministratori locali per paventare forme ingiuste di prelievo che ancor più in presenza dei fabbisogni standard di cui al federalismo i sindaci stessi pagherebbero in termini di manifesta impopolarità. Ci si occupi piuttosto di far valere il fallimento politico degli amministratori locali e di obbligare le unioni tra Comuni per la gestione dei servizi fondamentali da cui deriverebbero forti economie e altrettanto forti riduzioni della pressione fiscale", conclude il capogruppo di Ncd.