Il grande risveglio. Un corto di Carmine Sorrentino
22 Luglio 2012
di Simone Verde
Passano le generazioni, ma i fondamentali restano sempre gli stessi. Il tempo che corre, la malattia che minaccia, la fine che incombe. E poi, per fortuna, il rifugio degli affetti. Sempre presente è la tentazione di dimenticare. Di far finta di niente, di vivere come se si fosse invincibili. Poi, però, arriva un imprevisto, un incidente, e la routine si inceppa. È il grande risveglio, che potrebbe essere il titolo di questo corto di Carmine Sorrentino.
Tratto da una storia vera che sa di universale. Dove la sofferenza diventa il motore di una riscoperta dei fondamentali. Ancora quelli e sempre gli stessi, gli immutabili. Le immagini, i riferimenti iconografici colti e trasversali chiariscono come la storia si ripete, il tempo passa per tutti e le tragedie personali vengano messe in scena miliardi di volte senza mai, per questo perdere di intensità.
Oltre, però, si apre la possibilità di un senso in un’ipotetica perfezione originaria delle cose, prese una per una, e finite in se stesse che è sempre più difficile veder rispettate nella società strumentale della tecnica. Carmine, cioè, ci regala l’occasione di un break, di un risveglio collettivo, la possibilità di vivere almeno gli otto minuti del suo corto non strumentalmente, ma fino in fondo.