Il lato oscuro della forza e della Clinton

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Il lato oscuro della forza e della Clinton

29 Ottobre 2016

Trump lo aveva detto, alla Clinton, nel secondo faccia a faccia televisivo: “se un comune cittadino avesse fatto quello che hai fatto tu (ovvero usare ogni metodo, fino a prendere a martellate i suoi smartphone, per cercare di cancellare alcune mail mentre era sotto indagine) sarebbe già in galera”.  Ma le protezioni di cui gode Hillary, e in genere i democratici, sono enormi: non solo poteri forti, poteri economici non paragonabili a quelli che sostengono in questo momento il candidato repubblicano, non solo l’intero sistema della comunicazione (inclusi i padroni del web), ma tutto il mondo, istituzionale e non, su cui il presidente Obama, che sulla Clinton ha puntato molto, ha influenza ed esercita potere. Fino ad oggi queste protezioni sono servite. 

Nè le mail rese pubbliche da Wikileaks, né l’impressionante video sui metodi fuorilegge dei sostenitori di Hillary hanno bucato il muro compatto del silenzio dei media. Assange è stato tenuto sotto controllo, grazie alla debolezza del governo ecuadoregno, e le rivelazioni uscite sono state trattate come peccatucci veniali di collaboratori della candidata, oppure sono state attribuite a losche manovre russe: è Putin che interviene con metodi sporchi e manipolatori sulle presidenziali, è stato il grido corale dei democratici, che hanno rovesciato le accuse su Trump, dipingendolo quasi come un traditore, al soldo del nemico. Ora però la situazione rischia di cambiare drasticamente. 

La Fbi ha riaperto il caso delle mail di Hillary, e lo ha scritto in una lettera indirizzata ad alcuni membri del congresso il direttore James Comey : il caso è riaperto, le lettere della Clinton sono degne di ulteriori investigazioni. Ma come è stato possibile un simile rovesciamento della situazione? Com’è che l’Fbi, proprio in un momento delicato come gli ultimi giorni della campagna elettorale, ha preso una simile decisione? Per capirlo, serve forse qualche indizio: un nickname, Kim Dotcom, e un tweet di mercoledì scorso, che dice: “I know where Hillary Clinton deleted emails are and how to get them legally”, so dove sono le mail cancellate della Clinton e so come si possono ottenere legalmente. Domani racconteremo il seguito di questa storia, che sembra un classico film hollywoodiano sull’arroganza del potere, e su individui isolati e coraggiosi che vi si oppongono.