Il metropolita ortodosso che si affidò ad Hitler

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Il metropolita ortodosso che si affidò ad Hitler

25 Maggio 2008

Già dal 1926 esisteva in Germania la diocesi autonoma della Chiesa Russo-Ortodossa. Quale ente di diritto pubblico tuttavia essa venne riconosciuta solo nel 1936, dunque in pieno regime nazionalsocialista. L’intento da parte di Adolf Hitler era chiaro: attivare i circa 15.000 profughi russi contro il bolscevismo. Il regime nazista di presentò in quell’occasione tollerante ed aperto. I vantaggi fiscali concessi resero possibile la rapida costruzione di nuove chiese. Il presidente della Conferenza episcopale della Chiesa russa all’estero, il metropolita Anastasky, il 12 giugno 1938 si sentì in dovere di ringraziare ufficialmente Adolf Hitler per le concessioni fatte. 
La lettera che qui si propone è stata pubblicata nel volume di Hernik Eberle, Briefe an Hitler (Lettere a Hitler), edito da Luebbe Verlag nel 2007. Il libro presenta quasi esclusivamente lettere, biglietti e cartoline indirizzati da singoli o comunità tedesche al Führer durante i dodici anni di regime nazista. All’interno di questa ricca corrispondenza (sono incluse, laddove furono redatte, anche le risposte per mano di Hitler stesso o della sua cancelleria) è stata compresa anche la missiva del metropolita russo. Il documento pubblicato da Eberle testimonia tutta la drammaticità del contesto europeo sul finire degli anni Trenta. A fronte dell’omicida persecuzione di tutte le fedi religiose messa in atto da anni da parte dei bolscevichi e dell’intrinseco obiettivo comunista di espansione finalizzata alla sollevazione della “rivoluzione mondiale”, Anastasky non intravede altra soluzione che affidarsi a Hitler e al Reich per far tornare “la pace e la giustizia tra i popoli” (il patto Molotov-Ribbentrop sarebbe stato stipulato solo 23 agosto 1939). L’emergere continuo di nuovi documenti rivela come quella fiducia, quell’attesa di rivalsa, nella seconda metà degli anni Trenta, nell’intera Europa, fosse ben più diffuso di quanto riusciamo oggi ad immaginare.

Al Führer del Popolo Tedesco e Cancelliere del Reich, Adolf Hitler
  
Eccellenza!
Eminentissimo Sig. Cancelliere!

Al cospetto della nostra nuova chiesa cattedrale, che oggi inauguriamo e per la quale, dopo l’attribuzione del diritto pubblico alla nostra santa Chiesa, ringraziamo la compiacenza e la liberalità del Suo governo, e della quale dunque è Lei il vero costruttore, La ricordiamo con sincera e cordiale gratitudine. E’ per noi una circostanza particolarmente felice il fatto che, mentre nella nostra Patria i nostri templi e i nostri santuari nazionali vengono distrutti, questo edificio sacro abbia trovato un proprio posto all’interno della Sua opera edificatoria. Accanto a numerosi altri indizi, anche questa chiesa rafforza la nostra speranza che attraverso il nostro provato Paese non sia ancora giunta la fine della storia, al contrario, possiamo sperare con tenacia che colui che determina la storia, così come l’ha mandato al popolo tedesco, invierà al nostro Paese il suo Führer per la sua resurrezione storica e per un rinnovata grandezza nazionale. Oltre a diverse preghiere per il Capo dello Stato, al termine della divina liturgia verrà pronunciata la preghiera: “Signore, santifica coloro che amano il decoro della Tua casa; glorificali attraverso la tua forza divina.” Oggi in particolare percepiamo in quale misura Lei sia incluso in questa preghiera. Con queste parole pregano per Lei non solo i fedeli presenti nella nuova chiesa edificata a Berlino, ma tutti coloro che pronunceranno questa preghiera, ovunque si trovino. Poiché la ricorda con amore fervido e fedele devozione davanti al trono dell’Altissimo non solo il suo popolo tedesco; in Lei vedono una guida sul fronte della pace e della giustizia non solo coloro che vogliono la pace e la giustizia tra i popoli.
Sappiamo da fonti affidabili che in particolare il credente popolo russo, ora sotto il giogo pesante della servitù e in attesa di un liberatore, La ricorda nelle sua continue preghiere. Il Signore Dio La possa conservare, guidare ed in misura straordinaria prendere sotto la sua potente protezione. Attraverso la Sua battaglia per il Suo popolo e la grandezza del suo Impero Lei è diventato per noi un modello di come si debba amare il proprio popolo e il proprio Paese e di come si debba combattere per il bene nazionale e per i valori eterni. Anche il bene nazionale ed i valori eterni sperimentano nella nostra Chiesa la loro sacralizzazione e la loro perpetuazione, si trasformano in onore e gloria di un popolo nell’eterno Regno di Dio e trovano lì il proprio posto. Non dimentichiamo mai, infatti, che la parola della Sacra Scrittura che dice che i re della terra trasportano l’onore e la gloria dei popoli nella divina città celeste. – Dunque per noi questa chiesa appena costruita è una conferma della nostra coscienza del compito storico che essa ha.
Lei ha costruito questo tempio per il Signore dei Cieli. Il Signore La benedica, come ha fatto finora e benedica in misura ancor maggiore la Sua opera – per l’edificazione del Suo Impero! Rafforzi Lei e il popolo tedesco nella battaglia universale contro quelle potenze nemiche che vogliono anche lo sfacelo del nostro popolo! Infonda a Lei e al Reich tedesco, al Suo governo e al Suo esercito pace, salute, benessere e successo per gli anni a venire!

12 giugno 1938
I Sinodi episcopali della Chiesa Russo-Ortodossa all’estero
Metropolita Anastasky         
        
(Traduzione dal tedesco di Vito Punzi)