Il ministro Barca “promuove” a pieni voti la scuola abruzzese
24 Aprile 2012
Investire risorse su scuola ed istruzione è un’esigenza prioritaria, specialmente in una fase critica come l’attuale, se si considera la forte interdipendenza fra il raggiungimento di un livello ottimale d’istruzione e la crescita di un territorio. Non a caso la scuola è una delle prerogative sull’agenda delle politiche a favore dei giovani. E’ la scuola a forgiare il primo livello di conoscenza, ad incentivare i ragazzi ad acquisire un bagaglio culturale che cresce con loro,motivandoli nel corso degli anni allo studio delle diverse discipline, a far emergere un’attitudine piuttosto che un’altra, ad essere uno dei primissimi luoghi di socializzazione e d’interazione con i propri coetanei.
Chi di noi non ha ancora vividi nella mente ricordi più o meno belli delle ore vissute sui banchi di scuola, tra il suono di una campanella e l’altra ,che scandiva il susseguirsi delle diverse materie, l’odore dei fogli protocollo e l’ansia all’apertura delle buste con le tracce dei temi della maturità? La fase della formazione scolastica lascia impressa una traccia non solo sul nostro modo di essere, sul processo di maturazione e sull’attitudine a relazionarci con gli altri, quand’anche su quelle che saranno le scelte future nel percorso universitario ed in seguito, professionale. Ma quali sono oggigiorno le prerogative del mondo della scuola? Se un tempo andavano per la maggiore classici e discipline umanistiche, oggi è il mercato del lavoro a dettar legge, richiedendo “cervelli” che abbiano dimestichezza con numeri, lingue e computer, orientati verso la logica delle discipline scientifiche, linguistiche ed informatiche.
Stage e periodi di formazione all’estero sono esperienze formative indispensabili, viste e considerate le esigenze di un mondo globalizzato, poliglotta e proiettato nel cyberspazio e la vivace competizione tra paesi per il raggiungimento di livelli di eccellenza in ricerca, know how ed innovazione sia nel mondo scientifico, che in quello economico. Che dire della scuola in Abruzzo? Come si colloca nel panorama nazionale? Il quadro è il seguente: si registra un livello di dispersione scolastica inferiore alla media con ulteriori, potenziali, margini di miglioramento ed un tasso di laureati superiore al dato medio italiano. Questi i principali dati forniti dal ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca in occasione dell’incontro con i dirigenti scolastici abruzzesi tenutosi nei giorni scorsi, cui hanno partecipato anche l’assessore all’istruzione Paolo Gatti e Massimiliano Nardocci dell’Ufficio scolastico regionale. Nel corso dell’incontro il ministro ha annunciato la volontà del governo di destinare risorse alla cura dell’infanzia, agli anziani ed alla scuola.
Sei gli interventi contemplati dal governo a livello nazionale per realizzare un potenziamento del sistema dell’istruzione, riconosciuto come vero e proprio motore di sviluppo: migliorare qualitativamente l’insegnamento linguistico, incentivando i viaggi all’estero, sviluppare le competenze con stage sul campo, rafforzare il filo di comunicazione che lega la scuola al mondo del lavoro, realizzare un’efficace attività di orientamento, mettere in campo interventi per ridurre il tasso di dispersione scolastica e migliorare la qualità degli istituti sotto il profilo funzionale e strutturale. Consapevole del ruolo che riveste la scuola nella crescita socio-economica del paese, l’intento è quello di rafforzare le competenze scolastiche dei giovani, fornendo loro nuove prospettive di lavoro e crescita.“Per costruire un’Italia migliore – ha spiegato il ministro – bisogna investire sulla scuola, cosa che questo governo ha fatto dieci giorni dopo essersi insediato, impiegando un miliardo di euro e lavorando con i dirigenti scolastici”.