Il padre di Hina nega minacce e risate
28 Giugno 2007
di redazione
”Non c’è stata nessuna minaccia, nessun gesto, nessuna risata. E ci mancherebbe altro”. Lo ha detto il legale del padre di Hina Saleem, Alberto Bordone, al termine dell’udienza preliminare del processo per l’omicidio della ragazza.
Era stata l’onorevole Daniela Santanché a riferire di un atteggiamento minaccioso da parte del padre di Hima nei suoi confronti e verso Anselma Dall’Oglio, moglie di Giuliano Ferrara, quando si trovavano in aula. ”C’erano i carabinieri, c’era la questura, c’era un giudice – ha commentato Bordone – Non c’è stata nessuna minaccia”.
La Deputata di An Santanché aveva descritto così lo stato d’animo degli imputati nel processo per l’omicidio di Hina Saleem, la 22enne pakistana uccisa nell’agosto 2006: “E’ una vergogna, non c’è nessun pentimento, ma orgoglio e rivendicazione di quello che hanno fatto”.
Il procedimento giudiziario è iniziato oggi al Tribunale di Brescia.