Il Papa cita Galileo: “fede e scienza non sono in opposizione”
01 Novembre 2008
di redazione
L’occasione è stata l’udienza ai membri della Pontificia accademia delle scienze per una sessione sull’evoluzionismo alla quale hanno partecipato filosofi, teologi e scienziati dalle idee più disparate, dal cardinale Christoph Schoenborn a Nicola Cabibbo, dall’astronomo gesuita José Funes al celebre cosmologo britannico Stephen Hawking, esperto di buchi neri, che interverrà domani sul tema dell’origine del mondo.
Al Vaticano il monumento di Galileo (1564-1642), alto quattro metri, doveva essere donato da un’azienda privata italiana, ma l’idea non è piaciuta nei Sacri palazzi. Un modello della statua, che si trova già oggi negli uffici del Pontificio consiglio della Cultura, raffigura lo scienziato che tiene in mano due libri, quello della natura e quello delle Sacre scritture (il primo con un telescopio e il secondo con Gesù Cristo crocifisso), a simboleggiare la complementarietà tra scienza e fede. A pochi metri dal luogo individuato per la statua, nella Casina Pio IV dei giardini vaticani, si svolge il convegno al quale si è rivolto Benedetto XVI. Il Papa ha ricordato che "l’immagine della natura come libro ha le sue origini nel cristianesimo ed è rimasta cara a molti scienziati. Galileo – ha sottolineato Ratzinger – vedeva la natura come un libro il cui autore è Dio così come lo è delle Scritture. E’ un libro la cui storia, la cui evoluzione, la cui ‘scrittura’ e il cui significato ‘leggiamo’ secondo i diversi approcci delle scienze, presupponendo per tutto il tempo la presenza fondamentale dell’autore che vi si è voluto rivelare".
Il terreno è storicamente scivoloso e solo il ‘mea culpa’ di Giovanni Paolo II per la condanna ecclesiastica a Galileo ha messo un punto fermo. Ciononostante, su Galileo come su Darwin, sul cosmo e sulla biologia, le discussioni si riaccendono ciclicamente. Nel 2009 le celebrazioni galileiane per l’anno dedicato all’astronomia e gli anniversari darwiniani – bicentenario della nascita di Charles Darwin e centocinquantesimo della pubblicazione di ‘L’origine delle specie’ – daranno nuovo impulso al confronto tra teologi e scienziati. Il recente esperimento al Cern di Ginevra sul ‘big bang’ ha riacceso il faro dell’attenzione pubblica, anche cattolica, sull’origine del mondo. E negli Stati Uniti, già oggi, l’insegnamento dell’evoluzionismo a scuola accende gli scontri – anche in tribunale – tra darwinisti e creazionisti.
Un disegno sulla creazione viene affermato nella dottrina della Chiesa, ma non agganciamolo alla teoria americana dell’Intelligent Design creando nuovi equivoci", puntualizza oggi l”Osservatore romano’. E infatti il Papa si è tenuto alla larga dal dibattito politico, affrontando solo le questioni di fondo. "Nonostante elementi irrazionali, caotici e distruttivi nei lunghi processi di cambiamento del cosmo, la materia in quanto tale è ‘leggibile’", ha detto Ratzinger. "Possiede una ‘matematica’ innata". Affermare che "il fondamento del cosmo e dei suoi sviluppi è la sapienza provvida del Creatore", ha precisato, "non è dire che la creazione ha a che fare soltanto con l’inizio della storia del mondo e della vita. Ciò implica, piuttosto, che il Creatore fonda questi sviluppi e li sostiene, li fissa e li mantiene costantemente". Non è solo creatore, insomma, ma architetto dell’evoluzione.
fonte: APCOM