Il Papa è partito da Fiumicino: arriverà in Giordania alle 14,30
08 Maggio 2009
di redazione
Il viaggio più importante e più difficile di Benedetto XVI. Il Papa parte per la Giordania, dove si fermerà tre giorni, quindi sarà in Israele e nei Territori dell’autorità palestinese. L’aereo dell’Alitalia, volo Az 4000, è decollato dall’aeroporto di Fiumicino alle 9.50: l’arrivo nella capitale giordana, dove sarà accolto da re Abdallah II e dalla regina Rania, è previsto verso le 14.30 locali.
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha accompagnato il pontefice fin sotto le scalette dell’Airbus A320. Prima che si chiudesse il portellone, ancora sulla scaletta, il Papa ha rivolto un cenno di saluto a fotografi e cineoperatori. Della delegazione pontificia che accompagna nel viaggio il Papa fanno parte tra gli altri il cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione delle Chiese orientali, il cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e della commissione per l’Ebraismo, il Cardinale Jean Louis Tauran, il cerimoniere Mons. Guido Marini. Prima di imbarcarsi, il Papa, salutandoli uno ad uno, ha ricevuto l’augurio di buon viaggio dai presenti: tra gli altri, il Presidente di Aeroporti di Roma, Fabrizio Palenzona, l’amministratore delegato di Alitalia, Rocco Sabelli, il vescovo di Porto-Santa Rufina mons. Gino Reali, il presidente dell’Enac, Vito Riggio, e il sindaco di Fiumicino, Mario Canapini. Rigide le misure di sicurezza lungo tutto il percorso autostradale e in particolare allo scalo romano, con il controllo dall’alto di un elicottero della polizia che ha sorvolato ripetutamente l’aerea, e dove erano presenti tiratori scelti e unità cinofile, mentre il velivolo era guardato a vista da agenti della squadra laser della Polaria. Il rientro a Roma del Pontefice è in programma nel pomeriggio di venerdì prossimo 15 maggio.
Un pellegrinaggio, continuano a sottolineare in Vaticano, eminentemente religioso, che culminerà nelle quattro messe dedicate alla comunità cattolica (ad Amman, a Gerusalemme, a Betlemme e a Nazaret), ma che avrà anche momenti altamente significativi per il dialogo religioso – come la preghiera al Muro del Pianto e la visita alla spianata delle Moschee di Gerusalemme – e per la situazione politica – come la visita al campo profughi palestinese a Betlemme.
Importantissima sarà la visita del Papa al memoriale dello Yad Vashem.
Nella settimana di viaggio (da oggi a venerdì 15 maggio) Benedetto XVI pronuncerà 28 discorsi. Il viaggio di pace e riconciliazione, alla vigilia, è stato funestato da minacce più o meno velate da parte di gruppi estremisti musulmani, che non gradiscono la visita.
Il governo Netanyahu ha mobilitato 80mila poliziotti: "Per questa visita — dice Dudi Cohen, capo della sicurezza israeliana —, ci hanno fatto una richiesta precisa: zero errori ". L’incubo dei giordani è la frontiera irachena, da dov’è facile infiltrarsi tra le migliaia di pellegrini.