Il parco della Costa teatina passa al vaglio del Consiglio regionale

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Il parco della Costa teatina passa al vaglio del Consiglio regionale

21 Settembre 2011

di I. M.

Fare il punto e tracciare una comune strategia d’azione per superare la diatriba concernente l’Istituzione del Parco della Costa Teatina, questo il tema nodale della seduta straordinaria del Consiglio Regionale di ieri pomeriggio all’Aquila.

La soluzione: una concettualizzazione alternativa ed innovativa che svecchi il tradizionale cliché di parco, lanciando un modello di parco diffuso – a isole -, che armonizzi la conservazione dell’ecosistema naturale con la valorizzazione delle vivaci attività turistiche e socio-economiche dell’area, perfettamente in linea con il paradigma europeo di sviluppo eco-sostenibile. Questa l’ipotesi prospettata ed accolta dal palazzo dell’Emiciclo con l’approvazione della risoluzione in materia, firmata dal Capogruppo Pdl Lanfranco Venturoni .“Il dibattito sul Parco della Costa Teatina – secondo la risoluzione- si deve concentrare sulle riserve perché queste possono costituire il nucleo originario di un nuovo concetto di parco: parco diffuso, un parco-isole, connesse fra loro in un sistema territoriale a rete”.

L’elemento connettivo di questo “sistema aperto” andrebbe individuato nel tracciato della ferrovia costiera,integrando in un unicum riqualificante ed innovativo, il progetto territoriale della fascia costiera prospettato dalla Provincia di Chieti con quello del Parco della Costa. Un Piano del Parco – che concentri gli elementi distintivi di tutela, facendo sì che combacino con i perimetri delle riserve naturali esistenti, che abbia quale “corridoio ecologico” una fascia intermedia coincidente con il tracciato ferroviario, un’area di protezione esterna che consenta uno sviluppo equilibrato del distretto turistico costiero teatino –frentano -vastese ed una piena valorizzazione delle peculiarità produttive d’eccellenza per non compromettere le attività socio-economiche attuali e di lungo periodo di quella zona – è stato elaborato quale valido sostegno ad una sua innovativa e risolutiva strutturazione.

Lo scetticismo manifestato da parte di cinque delle otto amministrazioni comunali coinvolte nel progetto, perché ricomprese nel suo perimetro territoriale, derivava proprio dal timore che venissero penalizzate le innumerevoli attività antropiche, di carattere imprenditoriale e commerciale operanti in loco,ma la nuova articolazione prospettata è risposta risolutiva al problema, rispettando pienamente le attività economiche dominanti quali artigianato, turismo,ed enogastronomia d’eccellenza e la salvaguardia dell’ecosistema-ambientale.

La regione verde d’Europa si propone l’obiettivo di fungere da capofila per svecchiare il tradizionale cliché di parco integrale e continuativo, lanciando un modello alternativo di “parco a isole” in cui le riserve protette siano collegate fra loro da un reticolo territoriale, realizzando così un’equilibrata coesistenza dell’uomo e l’ambiente, modulata sulle linee-guida del “Piano Parco” che ne delimita i confini e ne enuclea le caratteristiche.