Il Patto per lo Sviluppo riparte da Pescara con il ministro Barca

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Il Patto per lo Sviluppo riparte da Pescara con il ministro Barca

02 Marzo 2012

La data è fissata. Ora bisogna rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro. Perché quando il 17 aprile prossimo, il Governo arriverà in Abruzzo, per la precisione a Pescara, la regione  dovrà farsi trovare pronta. In gioco, infatti, c’è l’avvio della operativa del Patto per lo sviluppo. Ad annunciarlo, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, dopo una serie di incontri a Roma con gli esponenti del governo nazionale con i quali ha concordato una riunione operativa nel capoluogo abruzzese.

"L’arrivo in Abruzzo di ministri del Governo Monti a cominciare dal ministro della Coesione territoriale, Fabrizio Barca – ha spiegato meglio il presidente della Regione – è un’occasione che questa regione deve in tutti i modi saper cogliere. Quella riunione, infatti, può segnare l’avvio del percorso di sviluppo condiviso che poi è elemento essenziale del Patto per lo sviluppo. Nei colloqui di questi giorni a Roma – aggiunge Gianni Chiodi – ho potuto riscontrare un’attenzione particolare verso le istanze che arrivano dall’Abruzzo e dai soggetti promotori del Patto e l’appuntamento del 17 aprile è per il Patto stesso un banco di prova molto importante". 

Tanto per cominciare, temporalmente l’arrivo del ministro Barca insieme ad altri esponenti del governo a cade in un momento importante per la regione, dopo che in forma ufficiale la dotazione dei Fas è nella piena disponibilità dell’ente regionale dopo il via libera di conformità della Corte dei Conti. "Anche questo è un vantaggio di cui dovremo comunque far tesoro – insiste il presidente della Regione – essendo finora la prima e unica regione che ha avuto totalmente approvato il Par-Fas con una precisa dotazione finanziaria, al governo non solo potremmo proporre la nostra idea di sviluppo ma anche la concreta possibilità di disponibilità delle risorse. E in questo senso – conclude il presidente – il passaggio non è solo politico ma presuppone una visione condivisa, che deve sfociare in un’ipotesi concreta di sviluppo, e una conseguita maturità di un’intera classe dirigente regionale".

Intanto anche la Confcommercio ha dato la sua ricetta sull’ultilizzo dei Fas. Quei fondi, ha detto Giandomenico Di Sante, presidente regionale dell’associazione delle piccole e medie imprese, vanno impiegati  “per una inversione di tendenza della recessione in atto”. “Si tratta di 665 milioni di euro destinati a favorire la competitività e la produttività, il riequilibrio economico e sociale delle diverse aree nella nostra Regione – aggiunge il presidente dell’associazione di piccole e medie imprese commerciali -. E’ un’occasione unica da non perdere.. Occorrerebbe incentivare il turismo, risorsa strategica per l’Abruzzo, l’innovazione, l’accesso al credito e lo sblocco del pagamento alle imprese da parte della pubblica amministrazione”.

Pronti anche i sindacati, con Roberto Campo, segretario abruzzese della Uil, che precisa ancor più la scaletta delle priorità: “Barca può aiutarci, non solo per L’Aquila, ma per tutto quello che speriamo per la regione. Quel che è intollerabile è la perdita di tempo: bisogna organizzare il Patto in piccoli gruppi che lavorino ognuno su un problema, lavorino bene e molto e poi ne riferiscano nelle sedute plenarie, altrimenti le riunioni non serviranno a nulla. Chiodi l’ha capito, e spero sia conseguente. E spero inizino a capire qualcosa anche le banche: l’Abi prima partecipava e adesso non più, ma l’accesso al credito è troppo importante per il rilancio della nostra economia, non possono nascondersi”.