Il Pd alla canna del gas, certificato dal Mulino
14 Marzo 2013
di Ronin
Il Mulino, la rivista diretta da Michele Salvati, certifica la sconfitta del Pd alle elezioni, scrivendo che "il Partito democratico si ritrova di nuovo accerchiato nelle regioni rosse", chiuso nei bunker di Toscana ed Emilia-Romagna, mentre nel Sud e in altre Regioni chiave la sfida sembra proiettarsi tra Grillo e Berlusconi ("il Pdl è in vantaggio con +6% in Puglia, +9% in Campania, +7% il Lombardia, +8% in Veneto"). La rivista rievoca la sconfitta del laburista inglese Neil Kinnock nel 1992, dato per vittorioso che invece venne sconfitto nonostante il collasso dei conservatori dopo il ciclo thatcheriano.
Non sorprende quindi che M5S neghi ogni accordo con il partito di Bersani, considerandolo "un suicidio", auspicando un veloce ritorno alle urne e puntando al bottino del 40 per cento, che gli consentirebbe di governare anche da solo se il Paese rimanesse spaccato in tre come adesso. I grillini scelgono i loro candidati a Camera e Senato, e chiudono a quelli di Pd e Pdl, facendo sapere che in questo caso voteranno scheda bianca. Niente compromessi, quindi, più probabilmente la richiesta dei 5 Stelle di prendersi le vicepresidenze e i questori della Camere garantento di volta in volta l’appoggio esterno a un ipotetico governo retto da altri partiti.
Il problema del Pd, secondo il Mulino, è che non riesce a competere con i grillini sul loro terreno, a cominciare dalla riduzione delle indennità parlamentari. "Il risparmio per le casse dello Stato, grazie al M5S, sarà di oltre 12 milioni all’anno", scrive Grillo sul suo blog, 70 milioni di risparmio all’anno, 350 milioni per una intera legislatura se lo facessero tutti i parlamentari. "Ripensare il finanziamento pubblico ai partiti è un buon inizio, ma ancora più importante delle singole policies è far passare l’idea che a proporre l’agenda sia il Pd, che non segua al traino i populisti. È questa percezione a fare tutta la differenza", scrive il Mulino evocando le parole di Renzi.
I grillini hanno promesso di trasmettere in streaming qualsiasi incontro con i piddini e anche questo secondo Il Mulino dovrebbe essere un segnale per il Pd, "Grillo ha successo perché si rivolge direttamente agli elettori, senza intermediazioni, dalla rete alle piazze", proponendo una piattaforma per le petizioni on-line "esattamente come fa l’amministrazione Obama sul sito We Are the People". Peccato che l’Unione Europea offra da anni la possibilità di inviare petizioni a Bruxelles, ma lo spettacolo su Internet sia egemonizzato comunque da Grillo. Salvati e i suoi si rendono conto che "stipendi dei parlamentari e petizioni online sono poco più che una facciata, e che occupazione e crescita restano la vera emergenza", ma sostengono che se questi cambiamenti non ci fossero, sarebbe "l’ultima chance" della sinistra.