Il Pdl affida al Cav. il dossier Udc e “strappa” Magdi Allam a Casini

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Il Pdl affida al Cav. il dossier Udc e “strappa” Magdi Allam a Casini

21 Gennaio 2010

Nessun dado è stato tratto. Tutte le strade restano aperte. E’ questo in estrema sintesi l’esito dell’Ufficio di presidenza del Pdl sulle regionali concluso a tarda sera dopo due ore di discussione a Palazzo Grazioli.

Quello che è certo, è che le decisioni finali sul punto più controverso all’ordine del giorno, – il rapporto con l’Udc – sono state affidate al premier Berlusconi (coadiuvato dai tre coordinatori) che ha il compito di condurre l’approfondimento sulla possibilità di eventuali alleanze territoriali con il partito di Casini.  Altro dato certo, riguarda la candidatura a sindaco di Venezia del ministro Renato Brunetta al quale il premier ha espressamente chiesto di assumere l’impegno e l’ipotesi di indicare alla presidenza della Basilicata Magdi Cristiano Allam, europarlamentare eletto nelle liste dell’Udc.

Spetterà dunque al premier valutare se gli accordi con il partito di Casini non discendano da "scelte opportunistiche" ma siano frutto di una reale convergenza dei centristi sul programma del Pdl e non solo sui candidati governatori. L’analisi dell’ufficio di presidenza, condivisa unanimemente e messa nero su bianco nel documento finale, non ha risparmiato dure critiche alla linea centrista e al tentativo, peraltro più volte esplicitato, di disarticolare il bipolarismo che, invece, è e resta a fondamento dell’azione politica del Pdl perchè è il sistema che mette lo scettro delle decisioni nelle mani degli elettori.

Fin qui tutti d’accordo dunque, ma il punto sul quale la discussione si è accesa è stata l’opportunità di siglare accordi col partito di Casini in qualche regione. Secondo alcuni tra i quali Alemanno, Rotondi, Cicchitto e Quagliariello, è necessario stringere alleanze coi centristi per strappare il governo delle regioni alla sinistra che lo aveva conquistato nel 2005: oltre al Lazio, dove una prima intesa è già stata siglata sulla candidata del Pdl Renata Polverini, accordi territoriali potrebbero essere negoziati in Campania, Calabria ed anche in Puglia specie se dalle primarie del Pd domenica prossima dovesse uscire una netta indicazione a favore di Nichi Vendola. Tuttavia i fautori del patto con l’Udc non hanno mancato di sottolineare che a siglarlo sarà il partito e non il candidato presidente. Come dire: Casini non può far finta di disconoscere il ruolo del Pdl.

Dall’altra parte, c’è chi come Bondi, Scajola e Giovanardi, sostiene che è possibile vincere in queste regioni anche senza il contributo dei centristi. Anzi, secondo i sostenitori della linea intransigente è proprio la chiarezza delle posizioni che ha permesso di vincere in quelle regioni alle politiche (al Senato) e, ad esempio, in Abruzzo. Un dibattito andato avanti per due ore durante il quale ciascuno dei trentasette membri dell’Ufficio di presidenza ha espresso il suo punto di vista. Alla fine, tutti hanno convenuto che a questo punto la decisione dovesse passare, anche formalmente, nelle mani del premier che pure nel pomeriggio aveva detto che avrebbe lasciato l’onere e l’onore della decisione all’organo collegiale del partito senza tuttavia rinunciare a manifestare critiche sulla politica dei due forni praticata dai centristi. "Ho una mia posizione abbastanza precisa sul fatto che non si debba tornare indietro alla repubblica dei partiti e quindi le scelte debbano essere orientate dai valori, dai principi, dai programmi e non da scelte opportunistiche. Però, lascerò all’Ufficio di presidenza il compito di decidere come si riterrà più opportuno".

Alla premessa è seguita la sottolineatura alla quale il Cav,. pur lasciando la porta aperta a Casini, non ha rinunciato: "Penso di essere libero di fare la campagna elettorale e se in una regione vi fosse eventualmente un’alleanza con un partito la cui posizione politica io non condivido, penso di essere libero di rivolgere a questo partito delle critiche". La linea uscita dal vertice di Palazzo Grazioli sarà ovviamente al centro del pranzo che oggi vedrà seduti attorno al tavolo del piano nobile di Montecitorio il padrone di casa Gianfranco Fini, Silvio Berlusconi e lo stato maggiore del Pdl, coordinatori, presidenti e vicepresidenti di Camera e Senato.

Un pranzo che, di fatto, segna l’avvio di quel patto di consultazione periodico siglato proprio a Montecitorio la scorsa settimana tra i due co-fondatori del Pdl. Ma l’incontro di oggi, sarà anche il primo atto di quell’istruttoria sul dossier Udc affidata dall’Ufficio di presidenza del partito a Berlusconi e il presidente della Camera che già la scorsa settimana si era espresso a favore di intese con Casini avrà sicuramente voce in capitolo. Anche perchè, nel Pdl tutti convengono sulla necessità che qualunque decisione sarà assunta dovrà avvenire il più possibile a bocce ferme, almeno dopo il definitivo esito dell’esperimento, peraltro alquanto complesso, in corso nel laboratorio pugliese che proprio Massimo D’Alema aveva scelto come terreno preparatorio di un’intesa di lungo periodo e su scala nazionale tra democrat e centristi.

E’ anche per questo che dal vertice di Palazzo Grazioli si è deciso di tenere ancora aperta la casella della Puglia, dove si dovrà decidere tra diverse opzioni: resta in pole position la candidatura del magistrato antiterrorismo Stefano Dambruoso, al quale si affianca l’ipotesi del sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano e del consigliere regionale Rocco Palese, mentre le quotazioni della Poli Bortone sembrano in calo. Ma proprio ieri è spuntata anche l’idea di affidare la corsa alla poltrona di Vendola ad Attilio Romita, pugliese, volto noto del Tg1.

Ed è anche per questo che l’ufficio politico del Pdl ha affidato la decisione finale al premier. Non è difficile prevedere infatti, che tutto si chiuda all’ultimo momento utile, quanto tutte le carte saranno sul tavolo, così come era avvenuto per le politiche del 2008. Da qui ad allora non sono da escludere sorprese, come quella di ieri: l’annuncio della candidatura di Magdi Cristiano Allam, europarlamentare eletto lo scorso giugno sotto le insegne dell’Udc nella circoscrizione nord-est, a candidato del Pdl alla presidenza della Basilicata, una delle regioni dove i centristi hanno già chiuso l’accordo con il Pd. E’ stato lo  stesso Allam a confermare quella che al momento appare ben più di un’ipotesi (gli stessi coordinatori l’avevano già annunciata uscendo dal vertice di Palazzo Grazioli) nel salotto televisivo di Bruno Vespa, rimandando il suo sì definitivo all’incontro che oggi avrà con Berlusconi. Laconico il commento di Casini: "Auguri".

Per le altre caselle che ancora mancano all’appello occorrerà attendere ancora qualche giorno. E’ La Russa a spiegare che  nel vertice a Palazzo Grazioli è stata ufficializzata la candidatura a governatore della Campania di Stefano Caldoro, leader socialista, mentre "per le altre regioni ci vorranno due o tre giorni. Abbiamo già fissato colloqui con le persone che abbiamo individuato ma per l’Emilia Romagna si tratta solo di un rinvio tecnico perchè il candidato scelto è Giancarlo Mazzuca. Entro la prossima settimana ci saranno gli altri nomi".