Il Pdl deve costruire le risposte ai problemi del nostro secolo marcando principi e identità
19 Aprile 2012
di L. B.
Perché parlare di ‘valori non negoziabili’ al tempo della crisi? Perché sarebbe “un errore pensare di rincorrere l’antipolitica o limitarsi a definire ricette economiche svincolate da una concezione della vita, della persona e della società dalla quale ogni politica economica dovrebbe invece discendere” (Gaetano Quagliariello). Politiche costruite sulla centralità della persona umana.
“Il Pdl è un partito laico, non confessionale, nato dalla grande intuizione di Berlusconi che ha avuto il merito di costruirlo dall’intersezione di culture diverse che stanno insieme perchè sono tutte culture di governo. E l’idea che le unisce è quella di mettere al centro di tutto la persona” (Angelino Alfano). Nel tempo della crisi è necessario “opporre all’individualismo tecnocratico, il comunitarismo valoriale, esaltare la vocazione delle persone. Il fine è costruire un movimento politico che dia una risposta forte alle ansie della nostra società intrappolata nella dimensione del declino” (Maurizio Sacconi).
Tra i principi irrinunciabili del Pdl “ci deve essere il no chiaro e netto allo Stato etico in tutte le sue possibili versioni. Lo Stato etico è la negazione dllo Stato di diritto, del principio di laicità e della stessa dignità della persona” (Fabrizio Cicchitto). Alcuni flash degli interventi che hanno animato il convegno della Fondazione Magna Carta su “Il Pdl e i valori non negoziabili” al quale hanno preso parte i massimi esponenti del partito. Di seguito, un estratto dell’intervento del vicepresidente dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello, presidente d’onore di Fmc.