Il Pdl lavora alla “fase due”: territorio e tesseramento sono le priorità

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Il Pdl lavora alla “fase due”: territorio e tesseramento sono le priorità

02 Luglio 2009

Silvio Berlusconi vuole un partito a misura di popolo. Radicamento sul territorio, selezione della classe dirigente per via meritocratica, efficienza sul piano organizzativo ed efficacia su quello politico, sono gli input del Cav. ai tre tiumviri, Bondi, Verdini e La Russa. Concluso il tour de force elettorale, ora occorre concentrarsi sul partito e la "chiave" territoriale è la priorità. Lo aveva detto Berlusconi subito dopo il voto europeo e amministrativo e, a stretto giro, i tre coordinatori nazionali avevano ribadito la necessità di mettere mano alla road map del nuovo soggetto politico.

Questione al centro del summit in via dell’Umiltà convocato dai tre coordinatori con i responsabili dei vari settori, al quale hanno partecipato anche i capigruppo di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. Ma le tre ore di riunione tecnico-operativa sono servite anche ad analizzare nuove strategie e proposte sul percorso da seguire per ottimizzare la macchina del partito e proiettarla nelle realtà locali.

 Si lavora su più fronti: dalle modalità di adesione al Pdl, al completamento degli organismi territoriali, alla prospettiva (futura) dei congressi per eleggere i coordinatori comunali e provinciali. Ma allo studio ci sarebbe anche l’ipotesi di una divisione dei ruoli per "settore" tra i tre coordinatori. Un’ipotesi di lavoro che prevederebbe per Sandro Bondi la responsabilità delle consulte e dei dipartimenti, dunque un ruolo di elaborazione sul versante dei "contenuti", Denis Verdini continuerebbe ad occuparsi della parte organizzativa mentre.Ignazio La Russa gestirebbe gli enti locali e i sistemi elettorali. Tesseramento e amministrazione generale del partito dovrebbero restare appannaggio dei tre triumviri.

La proposta di ruoli distinti per i coordinatori sarebbe arrivata – spiegano alcuni pidiellini presenti alla riunione – dallo stesso La Russa e nelle file degli ex forzisti non avrebbe incontrato grande entusiasmo, anche perchè il settore enti locali è considerato strategico proprio per il raccordo del partito col territorio e per la selezione della classe dirigente. Non a caso c’è chi, maliziosamente, legge in questa proposta il tentativo degli aennini di assicurarsi il controllo di settori di "peso" all’interno della struttura del Pdl e c’è perfino chi non nasconde un certo malumore sottolineando che con questa ipotesi "An conferma di non aver mai abbandonato l’idea di annessione nei confronti di Forza Italia". Ma congetture e malumori a parte, l’ipotesi di lavoro sarà sottoposta all’attenzione di Berlusconi; spetta infatti a lui l’ultima parola, quella definitiva.

Tra i temi in agenda, la discussione ha riguardato anche le modalità della campagna di adesioni al Pdl che probabilmente partirà a settembre e che prevede più opzioni: accanto al metodo classico – il tesseramento presso la sede del partito – ci si potrà iscrivere anche via internet. Restano ancora da definire le quote di iscrizione, anche se l’orientamento è quello di prevedere un contributo più alto per i parlamentari fino a scendere a una quota minima.

C’è poi la questione del completamento degli organismi collegiali del partito sul territorio: dai coordinamenti regionali la cui composizione dovrebbe oscillare tra i 30 e i 50 membri e quelli provinciali (tra i 20 e i 40 membri) che nelle realtà locali svolgeranno compiti analoghi a quelli della direzione nazionale del partito. In questa fase, entrambi gli organismi dovrebbero indicare gli ottomila coordinatori comunali, mentre in un periodo di tempo compreso tra il prossimo autunno e la primavera 2011 dovrebbero essere celebrati i congressi che designeranno i coordinatori comunali e provinciali, secondo lo schema tradizionale delle assisi elettive.

Quanto alle iniziative sul territorio, i responsabili dei settori hanno avanzato una serie di proposte che ora dovranno essere esaminate dall’ufficio di presidenza e sottoposte a sintesi. L’orientamento che sembra emergere è quello di confermare tutte le feste e gli incontri che da qui a settembre sia Fi che An tradizionalmente programmavano, trasformandole in eventi del Pdl. Ci sarà dunque la tre-giorni di formazione politica a Gubbio, la Summer School e una serie di incontri organizzati dalla Fondazione Magna Carta, la festa di Mirabello (consueto appuntamento estivo di An) e Atrejus, evento organizzato dai giovani del Pdl. Resta da fissare la data della festa nazionale che dovrebbe tenersi a Milano e che chiuderà la scaletta delle iniziative politiche. Infine, prima della pausa estiva saranno convocati l’ufficio di presidenza e la direzione nazionale per un’analisi approfondita del voto.

"Abbiamo fatto un bilancio del lavoro svolto", spiega Sandro Bondi, rimarcando che adesso l’attenzione del partito è rivolta al territorio. Denis Verdini, invece, si sofferma sulle strutture periferiche: "Dobbiamo dare attuazione allo statuto", dice riferendosi alla composizione dei coordinamenti regionali, provinciali e comunali. Quanto alla campagna di adesioni, La Russa è netto quando avverte che "non saremo il partito delle tessere" e spiega che l’iscrizione sarà strettamente personale perchè "non vogliamo che accadano episodi dove un’unica persona ne iscrive un gruppo”. La prima campagna di adesioni, osserva Gregorio Fontana, responsabile nazionale del settore adesioni, partirà "dopochè l’ufficio di presidenza avrà varato il regolamento. Un ulteriore tassello per consolidare il senso di appartenenza di tutti al nuovo partito unitario".

Il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi evidenzia la necessità "di proseguire nella costruzione del Pdl. E il tesseramento, secondo le nuove modalità inserite nello statuto che prevede le adesioni tramite le tessere tradizionali dei militanti e quelle dei simpatizzanti con formule nuove, è il modo con cui il partito può prendere forma tra la gente".

A tre mesi dal congresso fondativo, il Pdl mette a punto la "fase due", ma la vera sfida sarà superare nostalgismi e tentativi di annessione, dall’una e dall’altra parte, procedendo spediti lungo la strada che gli elettori hanno già tracciato un anno e mezzo fa.