Il Pdl molisano si prepara ai congressi di Campobasso e Isernia
20 Febbraio 2012
Inizia oggi la lunga settimana che porterà il Pdl molisano verso il congresso provinciale di Campobasso, previsto per sabato 25 febbraio. Lunga perché in vista dell’appuntamento congressuale le acque nel Pdl sono parse piuttosto agitate.
La carica di coordinatore provinciale del partito fa gola a molti e conquistarla ha un significato che va ben al di là di una poltrona. In quel momento, poi, in cui il partito si guarda allo specchio, vengono fuori rancori mai del tutto spenti, attriti e anche alleanze inaspettate. Ma, soprattutto, i dirigenti tastano l’effettivo potere che possono mettere sul tavolo. È questo il caso. A schierarsi sulla stessa linea sono Sabrina De Camillis, deputata nazionale, e due assessori regionali, Gianfranco Vitagliano e Angiolina Fusco Perrella. Chiedono che l’attuale coordinatore, Pierluigi Lepore, si faccia da parte e, nei giorni scorsi, hanno ipotizzato una lista autonoma con un proprio candidato. Che sarebbe andata allo scontro con il coordinatore regionale del partito, Ulisse Di Giacomo, spalleggiato dal presidente delle Regione, Michele Iorio, compatti nel puntare tutto su Lepore. Alla fine, l’idea di un documento con candidato alternativo è rimasta sulla carta e all’assise di sabato si andrà verso la riconferma di Lepore. Avrà pesato il fatto che, secondo calcoli fatti al quartier generale del Pdl, la lista “ribelle” avrebbe ottenuto solo il 30 per cento dei consensi dei 2.600 elettori congressuali? Questo non lo possiamo sapere. Quello che però è certo è che la lista avrebbe sancito la spaccatura interna.
Proprio per questo, all’interno del Pdl qualcuno ci sperava in una battaglia congressuale all’ultimo sangue. Ora mugugna, proprio perché le cose sembrano andare diversamente. Scongiurata questa prospettiva ora si va avanti insieme, felici e contenti? No, chiaro. Il punto adesso è fare i conti con gli strascichi di un gesto importante: una parte del Pdl molisano, compresi due assessori regionali, non si riconosce nelle scelte dei vertici del partito e spinge per un cambio.
L’idea di chiedere una guida diversa per il territorio della provincia di Campobasso è il frutto di giochi di potere che vanno oltre la semplice organizzazione del partito: ci si gioca un seggio, da deputato o da senatore. Sì, perché in vista delle elezioni Politiche che, se la legislatura “tecnica” arriverà come sembra al suo termine naturale, si terranno nel 2013, a sgomitare sono in tanti. Il Molise elegge, di norma, tre parlamentari. In questa legislatura sono saliti a Roma il senatore Di Giacomo, il deputato De Camillis e lo stesso Berlusconi ha scelto il collegio regionale per farsi eleggere. Il posto in Parlamento è molto ambito e guadagnarsi una posizione in prima fila all’interno del partito ora può rappresentare effettivamente una mossa importante. Ciononostante, una battaglia a suon di tessere rappresenta un modo di fare politica che non piace agli elettori e, soprattutto in una fase come quella attuale in cui tutti sono chiamati a fare dei sacrifici, ai partiti viene chiesto rigore e correttezza maggiori. Sabato toccherà al congressi provinciale di Campobasso, la settimana successiva a Isernia. I due appuntamenti, come si è già visto in questi giorni, saranno un banco di prova importante per il Pdl. L’augurio, ovviamente, è che ad uscirne rafforzato sia il partito e non le pur legittime ambizioni personali.