Il Pdl porta in Parlamento la legge sulle primarie

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Il Pdl porta in Parlamento la legge sulle primarie

17 Giugno 2011

Quindici articoli e un titolo: Primarie. Il Pdl porta in Parlamento la legge per scegliere i candidati alle elezioni, primo passo verso la nuova fase del partito, nell’era Alfano.  Gaetano Quagliariello a Palazzo Madama e Fabrizio Cicchitto a Montecitorio hanno presentato la norma per scegliere i candidati a elezione diretta, e cioè governatori, sindaci e presidenti di provincia. Niente primarie, invece, per la scelta del candidato premier.  Accesso aperto a iscritti e sostenitori e una serie di ‘paletti’ per evitare i casi di “infiltrati” e “disturbatori”.

Il testo  prevede che le primarie, per i partiti o le coalizioni che intendano avvalersi dello strumento – il cui utilizzo dunque è facoltativo – devono tenersi sessanta giorni prima della data delle elezioni.  Possono votare e candidarsi gli iscritti al partito (o a uno dei partiti che compongono la coalizione) e i cittadini sostenitori a condizione che siano residenti nel territorio interessato dall’elezione e che abbiano  aderito a un apposito registro dei sostenitori almeno sessanta giorni prima dello svolgimento delle primarie”. Una prescrizione temporale “in combinato disposto con la norma che prevede la presentazione delle candidature tra il quarantesimo e il trentesimo giorno precedente alla consultazione,  finalizzata a scongiurare il rischio di risultati falsati o inquinati” spiegano il vicepresidente dei senatori Pdl e il capogruppo alla Camera.  

Sarà un organismo pubblico e nel caso specifico la cancelleria del tribunale competente territorialmente,  a verificare la regolarità degli elenchi degli aventi diritto al voto e ad accertare che nessun cittadino sia contemporaneamente iscritto a più di un elenco per la stessa scadenza elettorale. Ogni partito o coalizione che deciderà di promuove le  primarie, dovrà dotarsi di un regolamento e di una commissione elettorale” (anch’essa riferita al territorio di competenza).

Nel disegno di legge (articolo 15) vengono inoltre fissati i termini per le primarie di coalizione. Il Pdl propone che “in caso di coalizione fra partiti per la presentazione di candidati comuni, la loro designazione possa avvenire con le primarie cui partecipano iscritti e sostenitori dei partiti che compongono lo schieramento.  Ragion per cui ogni partito dovrà sottoscrivere un regolamento comune e partecipare alla nomina della Commissione elettorale nazionale e delle commissioni elettorali locali.

Dunque, la macchina delle primarie si è messa in moto anche nel Pdl. Un modo per aprire il partito alla partecipazione diretta degli elettori e per garantire un maggiore coinvolgimento nelle scelte che riguardano la selezione dei candidati alle elezioni. Ma anche per evitare che nomi imposti dall’alto, alla fine si rivelino candidature deboli. E da questo punto di vista le amministrative a Milano e Napoli rappresentano la ‘lezione’ dalla quale ripartire.