Il Pdl pronto a ripartire da Pescara grazie all’incontro con Chiodi e Testa

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Il Pdl pronto a ripartire da Pescara grazie all’incontro con Chiodi e Testa

29 Maggio 2012

Eppure la parola d’ordine in questi mesi sembra solo una “antipolitica”. Sembra, perché quella che si è respirata ieri a Pescara, all’Auditorium Petruzzi di via delle Caserme, era tutt’altra aria. Eppure il motivo per cui, seppur “informalmente”, il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa e il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, hanno incontrato tanti cittadini, era chiaramente politico. Sul tappeto, infatti, due questioni cruciali: il problema del dragaggio del porto di Pescara e il futuro del Pdl, che proprio da Pescara si propone di ripartire con radici nuove.

E a partecipare, con attenzione e sincero interesse, c’erano davvero tante persone. Un segnale chiaro e nello stesso tempo incoraggiante. E così, quello che doveva essere un semplice incontro tra gli amici di Dire Pescara, l’associazione di Guerino Testa e del consigliere regionale Federica Chiavaroli, è diventato un vero e proprio laboratorio politico, al quale hanno partecipato numerosi anche i vertici del Pdl, a cominciare dal senatore Paolo Tancredi, all’assessore regionale Federica Carpineta, al coordinatore provinciale Lorenzo Sospiri. E ancora, tanti rappresentanti delle forze sociali, il presidente di Confindustria Pescara, Enrico Marramiero, il presidente della Gtm, Michele Russo. E ancora, studenti universitari, rappresentanti della scuola, professionisti, ma anche tanti semplici cittadini.

Ad aprire i lavori la doverosa precisazione di Guerino Testa, dimissionario dall’incarico di Commissario al dragaggio. Non a caso, per affrontare l’argomento, il presidente della Provincia ha voluto affianco a sé il governatore Gianni Chiodi: “Abbiamo convocato gli amici di Dire Pescara, i giovani, le associazioni di categoria – ha esordito Testa -, perché avevo l’obbligo di spiegare bene le mie dimissioni da commissario del porto e per affrontare le questioni politiche assieme a Gianni Chiodi”. E dunque, qualche promessa viene già fatta: sul dragaggio del porto ci sarà un incontro il 4 giugno e la Regione è pronta a fare la sua parte purché il Governo faccia altrettanto contribuendo alla metà dei finanziamenti. Perché, va ricordato, il porto di Pescara è di interesse nazionale.

Chiodi ha quindi ribadito quanto spiegato dal presidente Testa, e cioè che per risolvere il problema del dragaggio del porto bisogna capire se nei sedimenti c’è o meno il Ddt: l’Arta dice di no, il laboratorio a cui si sono rivolti il Noe e la Procura dell’Aquila dice di sì. “Ci siamo affidati all’istituto superiore per la ricerca, per cercare di dirimere la questione- ha spiegato Chiodi – e ci dicono che sembra esserci il Ddt, ma non ce ne danno la certezza. La presenza o meno della sostanza tossica cambia tutto”. Se il Ddt non c’è, 70mila metri cubi di sedimenti che ostruiscono la darsena si possono sversare in mare, in caso contrario l’unica alternativa nel breve periodo è quella di usufruire della vasca di colmata, ma per farlo, occorre il benestare del Provveditorato alle opere marittime. La vasca va svuotata dei 400mila metri cubi di materiale che contiene, e che secondo l’Arta possono andare in discarica o essere utilizzati per scopi industriali. Una situazione che Chiodi e Testa proveranno a sbloccare appunto lunedì prossimo, in un incontro con il Provveditorato. “In alcuni uffici c’è stato un atteggiamento lassista che non può più essere tollerato- ha raccontato Testa – mentre ero commissario, a titolo gratuito, sono stato oggetto di veti incrociati da parte della burocrazia”.

Poi il discorso diventa più “politico”, dopo l’intervento introduttivo del consigliere regionale Federica Chiavaroli, che si rivolge al presidente Chiodi nella sua qualità di componente dell’Ufficio di Presidenza del Pdl. “Vogliamo contribuire tutti al rinnovamento del Pdl – spiega Federica Chiavaroli -, perché crediamo fermamente nella validità di questo progetto. Ma vogliamo sapere in quale direzione stiamo andando, quali saranno le alleanze future. E soprattutto non vogliamo lo “spacchettamento” del Pdl. Non ora, non dopo che con i congressi siamo tornati tra la gente. Vogliamo, invece, che si riparta proprio dal Pdl, che sia polo di attrazione di tutte le forze del Centrodestra. E che, se di rinnovamento di vuole parlare, lo si faccia nel modo giusto, al di là della troppo semplice questione generazionale ma mettendo in campo il valore del merito, delle competenze e dell’onestà”.

La risposta del presidente Chiodi arriva, convinta e precisa: bisogna recuperare la partecipazione, ripartendo dal risultato elettorale. Una sconfitta per il Pdl, senza dubbio, ma con altrettanta obiettività non certo una vittoria per il Pd.

“Abbiamo ampia capacità di recupero – assicura Chiodi -. La crisi ha pesato molto sull’esito elettorale, è inutile negarlo, e si è sommata ai nostri errori, che pure ci sono stati. Con il risultato di creare un forte sentimento di antipolitica che non è la causa delle nostre difficoltà, bensì ne rappresenta l’effetto. Bisogna quindi voltare pagina, togliere rendite e privilegi e imprimere una svolta liberale e sussidiaria. Nella nostra regione ci stiamo impegnando a farlo”. E su questo punto il presidente Chiodi non le manda a dire al Governo nazionale. Anzi, ci tiene a precisare che l’Abruzzo sta applicando già da tre anni la spending review. “Ora il Governo nazionale vorrebbe inviarci un Commissario per spiegarci come si fà a razionalizzare la spesa pubblica. È una situazione inaccettabile – protesta -. Semmai dovrebbe essere l’inverso. Noi Abruzzo che esportiamo le nostre buone pratiche in termini di risanamento al sistema Paese”.

Per Chiodi, insomma, adesso è il momento di ricominciare a parlare di sviluppo, altrimenti sarà difficile recuperare la fiducia della gente con il rischio di venire travolti dal difficile momento che sta attraversando tutto il mondo occidentale.

“Ricominciare da Pescara – annuisce il presidente della Regione – è possibile, qui c’è un partito che vuole esprimere i valori del Pdl: il messaggio è forte e chiaro”. E da Pescara lo stesso entusiasmo arriva all’Abruzzo, dove, per Chiodi, si vinceranno le prossime elezioni grazie ad un messaggio di forte responsabilità”.