Il pentito: la mafia voleva uccidere Alfano perché inasprì il 41 bis
26 Marzo 2014
Il pentito Luigi Rizza, sentito dai giudici a Catanzaro, sostiene che le bombe contro i magistrati a Reggio del 2010 fecero saltare il progetto mafioso di uccidere l’allora ministro della giustizia Alfano. Secondo Rizza, la decisione di assassinare Alfano venne presa in una riunione delle famiglie di Cosa Nostra durante il 2009, come ritorsione per l’inasprimento del 41 bis voluto dall’allora ministro della giustizia. Il racconto di Rizza, secondo il presidente dei senatori di Nuovo Centrodestra, Maurizio Sacconi, non stupisce. "Alfano ha rappresentato in questi anni il modo vero di contrastare la mafia non con la retorica delle parole ma con i fatti di una politica inflessibile". L’inasprimento del 41 bis e la lotta ai patrimoni mafiosi sono stati due colpi al cuore della criminalità organizzata. Sferrati dallo stesso ministro che oggi siede al Viminale.