Il ‘Pincio della discordia’ divide la capitale

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Il ‘Pincio della discordia’ divide la capitale

06 Settembre 2008

Le parole sul parcheggio al Pincio si sprecano: massimi e minimi esperti prestano il loro volto al ‘Sì, facciamolo’, piuttosto che ‘No, non se ne parla proprio’. C’è chi parla di sfregio al patrimonio culturale e chi di opera avveniristica. È certo che nessuno vorrebbe trovarsi nei panni di Gianni Alemanno, sindaco di Roma, che dirà l’ultima parola sul parking martedì 9 presentando una memoria di Giunta e che non ha la minima intenzione, spiegano dal Campidoglio, di indire un referendum sul ‘Pincio della discordia’.

Da una parte il problema della viabilità e dei parcheggi, dall’altro le questioni legate al patrimonio culturale. Secondo il progetto, approvato dalla Giunta Veltroni, dentro la collina del Pincio dovrà essere scavato il parcheggio di 7 piani, alto circa 30 metri, che dovrebbe ospitare circa 726 posti auto-moto, il 70% dei quali andrebbero venduto ai residenti del centro. Sarebbero due gli ingressi, lungo la strada che unisce Trinità dei Monti a piazza del Popolo. Questo piano dovrebbe essere la soluzione al traffico del Tridente.

Una ditta italiana, l’Atac, ha vinto la gara d’appalto europea e i lavori, secondo alcuni, sono già in stato avanzato. Secondo altri, invece, sono stati effettuati solo i sondaggi archeologici e, in questo caso, sarebbe semplice tornare indietro. Questi lavori preliminari hanno portato alla luce dei reperti archeologici, una stratificazione di presenze classiche attualmente al vaglio degli studiosi. Il sindaco Alemanno ha convocato giorni fa una commissione di saggi: cinque pareri di esperti per affrontare meglio il problema e decidere.

Due si sono schierati per la prosecuzione dei lavori: Adriano La Regina, presidente del Parco dell’Appia Antica e Francesco Duilio Rossi, presidente dell’ordine degli Ingegneri della provincia di Roma. Giorgio Muratore, docente di storia dell’Arte e dell’Architettura contemporanea e Marina Mattei, funzionario dei Musei Capitolini, invece, sono dalla parte del No al parcheggio. Ago della bilancia è il presidente dell’ordine degli Architetti, Amedeo Schiattarella, che non si è apertamente esposto. Stg-mvr