Il premier si precipita a Viareggio e prepara lo stato di emergenza
30 Giugno 2009
Stato di emergenza per la strage di Viareggio. Lo decreterà il governo nel prossimo Consiglio dei ministri. Il premier Silvio Berlusconi arriva nella città toscana per dire che Palazzo Chigi c’è e si farà carico dell’emergenza scatenata dal terribile incidente ferroviario costato la vita a sedici persone (tra le quali due bambini, sono decedute dopo il ricovero in ospedale), mentre trentaquattro sono i feriti e si continuano a cercare quattro dispersi tra le macerie delle case sventrate dall’esplosione.
Il bilancio aggiornato – anche se non si esclude possa salire “perché alcuni feriti hanno ustioni superiori all’80 per cento della superficie corporea”- lo comunica lo stesso presidente del Consiglio nel breafing in Comune insieme al capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, i ministri dell’Interno Maroni e delle Infrastrutture Matteoli e il sindaco Luca Lunardini. Sono sedici le persone ricoverate negli ospedali della zona ma anche nei centri grandi ustionati di Pisa, Milano, Cesena. Tra queste, particolarmente critiche le condizioni di una bambina di quattro anni trasferita al Bambin Gesù di Roma. La piccola è stata investita dalle fiamme e ha riportato ustioni gravi sul novanta per cento del corpo.
Il premier arriva in una città incredula, sgomenta, deserta. Gli ombrelloni sulla lunga spiaggia della Versilia sono chiusi e sul cartellone del Festival Pucciniano, in piazza Mazzini, campeggia un drappo nero. Oggi la Viareggio delle vacanze e del divertimento piange i suoi morti e veste a lutto. Per le strade la gente parla sottovoce e ricorda la notte d’inferno con quelle lingue altissime di fuoco, il suono lancinante delle sirene dei soccorsi, la paura di avere familiari coinvolti nella tragedia. Berlusconi visita il luogo del disastro e ai vigili del fuoco chiede spiegazioni su quanto successo. Qualche minuto dopo, in municipio annuncia: “Già nel prossimo Cdm decreteremo lo stato di emergenza” in base al quale “sarà garantita la ricostruzione del cento per cento delle case distrutte” conferma dopo il sopralluogo, sottolineando la necessità di evacuare tutta l’area attorno alla stazione per consentire le operazioni di sversamento del liquido, il gpl contenuto nella cisterna che poi è esplosa. Operazioni che di solito richiedono tre o quattro ore ma che viste la portata dell’incidente, verranno terminate entro domani pomeriggio. Quanto agli sfollati, in tutto un migliaio di persone, Berlusconi assicura che sono già stati ospitati negli alberghi della zona
Applausi ma anche fischi e urla nei confronti del capo del governo al suo arrivo nella città toscana. Ad attenderlo, davanti alla sede del Comune, ci sono alcune centinaia di persone: in molti lo applaudono ma altri urlano ripetutamente la parola “buffone”. Il premier non risponde alle offese e saluta la gente che lo avvicina per stringergli la mano. Nel corso della conferenza stampa spiega che domani mattina sarà completato lo spostamento dei vagoni cisterna ed il treno sarà portato via dalla stazione di Viareggio; poi ricostruisce la dinamica della tragedia che sarebbe imputabile alla “rottura dell’asse e del mozzo di un vagone cisterna che conteneva gas liquido. Il vagone si è reclinato e ne è fuoriuscito il liquido, che si è subito trasformato in gas. Anche altri 4 vagoni si sono inclinati, senza diffondere però il loro contenuto". A quel punto – aggiunge Berlusconi – “forse la scintilla del motore di un motorino ha provocato l’esplosione con le fiamme altissime che hanno avvolto le case circostanti". I vagoni del convoglio merci erano di un’impresa statunitense, quello esploso era immatricolato in Germania e avrebbe dovuto essere sottoposto alla revisione nel prossimo dicembre.
Dopo l’incidente della notte scorsa ”non ci sono altri timori e altri pericoli, ho parlato anche col sindaco, non ci sarà nessuna ripercussione sulla stagione turistica” dice il presidente del Consiglio che ribadisce l’impegno del governo circa le risorse che serviranno per riportare la situazione alla normalità e soprattutto per ricostruire le case.
Proprio il cedimento di un asse di uno dei primi vagoni-cisterna del convoglio partito da Trecate e diretto a Gricignano avrebbe originato la violenta deflagrazione. E’ l’ipotesi accreditata dalle Ferrovie dopo le prime verifiche sui vagoni deragliati. In una nota l’azienda specifica che “il controllo effettuato sui carri dai tecnici della verifica in partenza da Trecate non aveva evidenziato alcuna anomalia». Intanto per domani (dalle 11 alle 12) i sindacati confederali hanno proclamato un’ora di sciopero a livello nazionale per ricordare le vittime della tragedia di Viareggio e per ribadire il tema della sicurezza nel trasporto su rotaia.
I due macchinisti del convoglio merci sono riusciti a mettersi in salvo e sono sotto choc. Dicono di aver “visto l’inferno” e si considerano dei “miracolati”. Lo raccontano ad alcuni colleghi prima di raggiungere le loro abitazioni a La Spezia. Si tratta di un trentaseienne in servizio da quindici e di un cinquantenne che fa questo mestiere da quasi trent’anni; entrambi sarebbero già stati sentiti dal magistrato che indaga sull’incidente ferroviario. Avevano dato il cambio ai colleghi partiti da Trecate, in provincia di Novara, attorno alle 23 di ieri sera nella stazione spezzina di Migliarina. Ai colleghi hanno riferito di aver avvertito un movimento brusco, quasi come quello di uno strattone; si sono affacciati e hanno visto la prima cisterna fuori posizione. A quel punto, hanno azionato la frenata di emergenza, la locomotiva si è staccata dal resto del convoglio proseguendo per alcuni metri sulle rotaie. E’ stato così che i due macchinisti si sono messi in salvo dopo aver approntato le misure di sicurezza per la locomotiva e prelevato le schede di viaggio.
L’incidente ferroviario ha provocato forti disagi per tutta la giornata sulla rete ferroviaria tirrenica, interrotta dalla notte scorsa: a La Spezia i viaggiatori devono ricorrere ai pullman sostitutivi per proseguire il viaggio verso sud. Analoghe misure alternative sono stati approntate per chi deve raggiungere il nord Italia. Fino a quando la situazione a Viareggio non tornerà alla normalità.