Il Presidente Napolitano a Torino dà lezione di pluralismo culturale
09 Maggio 2008
In un’atmosfera di gioiosa compostezza istituzionale, l’inaugurazione della
fiera del libro di Torino ha avuto luogo questa mattina presso il
complesso fieristico del Lingotto. Alla cospetto del capo dello Stato Giorgio Napolitano che ha inteso
presenziarvi e di una folta platea di autorità nazionali e locali, l’ambasciatore israeliano in Italia, Gideon Meir, e i vertici
dell’organizzazione della fiera del libro di Torino, Rolando Picchioni e Ernesto
Ferrero , rispettivamente Presidente e Direttore editoriale della fiera, si
sono spesi in un’allocuzioni pubbliche a celebrazione dell’evento che si
pepreterà sino a lunedì 12 maggio.
Alla cerimonia erano inoltre presenti il Sindaco di Torino, Sergio Chiamparino
e la Presidente della regione Piemonte, Mercedes Bresso la quale durante il suo
discorso, unica tra gli oratori, ha voluto espressamente fare riferimento
alle polemiche che da mesi oberano la bookmesse con riguardo al boicottagio
della fiera promosso da una ristretta pattuglia di sigle pro palestinesi,
definendo ‘pretestuose’ le posizioni dei boicottatori.
In un fuori programma del tutto inaspettato, il Presidente della Repubblica ha
ritenuto di voler rivolgersi direttamente alla platea, spendendosi in un
breve discorso inaugurale.
Napolitano ha voluto così riaffermare il valore essenziale del pluralismo
culturale che si esprime anche e soprattutto nell’ospitalità offerta qui a
Torino ai massimi esponenti della letteratura israeliana in occasione del
sessantesimo anniversario della nascita dello Stato ebraico. Il Presidente ha ritenuto di doversi spendere elogiando la bontà della scelta
di Israele quale paese ospite, rilevando altresì la grandezza del
patrimonio storico e culturale della nazione ebraica
Con tono polemico, Napolitano ha ritenuto anche di dover
ritornare, dopo il comunicato del quirinale di due giorni or sono, sulla pretestuosità e l’inopportunità delle
posizioni dei boicottatori della fiera, affermando che l’inserimento della
questione arabo-israeliana nel quadro della attività di questo evento è da
ritenersi del tutto ‘’inopportuna’’.
Non ha lesinato la platea dall’espressione delle sue note
posizioni in merito alla questione israelo palestinese, ricordando la necessità
di una soluzione che privelgi la creazione di due entità statuali capaci di
coesistere in pace e in sicurezza l’una accanto all’altra.
A memoria di quanto le posizioni di certi esponenti della
letteratura israeliana abbiano poco a che fare con le pozioni cosiddette ‘oltranziste’,
il Presidente della Repubblica ha voluto citare, in conclusione del suo
discorso, una frase attribuita al noto scrittore israeliano Amos Oz il quale invita
la diplomazia europea a non assumere atteggiamenti partigiani sul conflitto in
terra santa, bensì a privilegiare un atteggiamento terzo tra le parti.
Accompagnato da una piccola delegazione del Parlamento
italiano tra cui spiccava la neo eletta nelle fila del Pdl Fiamma Nirenstein,
il presidente Napolitano ha voluto visitare liberamente e lontano da blindaggi,
i vari stand presenti nei molti padiglioni della fiera.
Giunto allo stand di Israele, il Presidente si è lasciato
sedurre da un omaggio autografato di una copia dell’ultima fatica letteraria della
gionalista Nirenstein. Battesimi politici in piena regola.
Il programma della fiera ha seguito il suo corso previsto
con il primo appuntamento di peso della bookmesse: l’intervista da parte dello scrittore
Piperno e di Elena Lowenthal al noto scrittore israeliano Abraham Yehoshua.