Il Principe si ribella, Occupy Saud
12 Agosto 2013
di John Galt
Il principe saudita Khaled Bin Farhan Al-Saud ha denunciato alla russa RT che "in Arabia Saudita non c’è sicurezza" per gli attivisti che protestano contro il governo, "né all’interno, né all’esterno del Paese". Per questo, il principe avrebbe abbandonato la famiglia reale. Al Saud ha accusato i monarchi sauditi di essere corrotti e di mettere il silenziatore a tutte le voci di dissenso. Secondo il principe, in Arabia Saudita "non esiste un sistema giudiziario indipendente, sia la polizia che i giudici rispondono unicamente al ministero dell’Interno. Il ministero investiga su ‘crimini’ (li chiamano ‘crimini’) legati alla libertà di parola. L’Arabia Saudita è in prima linea nel sostenere la ribellione contro il regime siriano, ma secondo le Ong e le associazioni internazionali avrebbe carcerato almeno 30.000 dissidenti. Intanto, la protesta in Arabia dilaga sotterranea attraverso il web, per esempio il profilo "Saudi Assange" e nelle piazze. A luglio, si è costituito un nuovo gruppo di opposizione giovanile chiamato "Saudi Million". Che anche in Arabia Saudita, il fulcro del tutto cambi senza cambiare niente islamico, stia per scoppiare una rivoluzione?