Il problema di Monti è che Pd e PdL sono un unico blocco statalista

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Il problema di Monti è che Pd e PdL sono un unico blocco statalista

02 Gennaio 2012

Oligarchia partitocratica. Di questo soffre il nostro Paese. Lo vediamo da parecchi anni, ovvero da quando siamo abituati al balletto "destra-sinistra", che, nei fatti, sono in realtà due blocchi statalisti ed alquanto "sinistri" entrambi.

Il governo Monti potrà fare qualche cosa in questa situazione di precarietà, visto che è retto proprio da quelle forze politiche che oggi sì e domani pure gli correggono e gli rispediscono al mittente delle ottime riforme di rilancio dell’economia e del mercato del lavoro? Mah.

Sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori – che già i radicali tentarono di abolire con il referendum le cui firme raccolsero nel ’99 – le forze politiche nicchiano, ovvero si rifiutano di abolirlo. E così condannano le aziende alla loro bella crisi e a non assumere più nessuno.

Sulle liberalizzazioni? Apriti cielo! Nessuno vuole attuarle! E così siamo l’unico Paese occidentale a mantenere Ordini professionali e Corporazioni volute ed imposte dal Fascismo. Monti ed il suo governo sarebbero gli unici, oggi, in grado di dare una sferzata liberale all’economia ed al mercato italiani. Glielo lasciassero fare!

E invece no: tutti (con l’esclusione del Terzo Polo che è l’unico a sostenere responsabilmente questo governo) si comportano come gli "utili idioti" (per usare un’espressione cara a quel Lenin da cui questi neocomunisti derivano) della Lega Nord e dell’Italia dei Valori. Con l’unica differenza che, mentre Lega ed IdV fanno opposizione dura a Monti, loro, il Pd ed il PdL, lo sostengono, ma gli cassano tutte le riforme liberali!

E quindi: niente abolizione delle Province; niente abolizione dell’articolo 18; niente liberalizzazioni e niente rilancio liberale dell’economia. Pd e PdL avrebbero fatto la gioia di Lenin, ma anche di Mussolini, infatti.

I controriformatori parlano del governo Monti come di un governo di "banchieri", quando invece è un governo composto da persone di alto livello che nella loro vita hanno sempre vissuto del loro lavoro e non meramente di politica. Oltre che trattasi di figure che, a differenza di moltissimi parlamentari, sanno parlare correttamente l’italiano.

Dal Pd al PdL passando per Lega Nord ed IdV, le forze politiche, pensano invece alle prossime elezioni, ovvero a come lanciare nuovi slogan per tentare di recuperare i consensi inevitabilmente perduti.
Ma l’Italia non sarà certo così fessa dal votarli ancora.