Il professor Becchi fa l’incendiario ma è dentro “la Casta”
02 Maggio 2013
Il professor Becchi adesso precisa, dice che stava scherzando. Ha sparato a zero sulla Casta ma non voleva giustificare la violenza, dicendo che nel "golpettino" Napolitano-Pd-Pdmenoelle c’è stato spazio per le manine dei servizi.
Il prof stava "ironizzando" sulla rivolta armata, i fucili, la presa della Bastiglia, e intanto l’odio contro la classe politica cresce, un proiettile recapitato per posta al Cav.
"Nessuno deve soffiare sul fuoco ma negare questo fuoco è un errore", sostiene il Prof da Santoro, se continuiamo in questo modo i rischi ci saranno". I suoi scritti vengono ripresi da quei simpaticoni di Indymedia e Sabina Guzzanti sul caso Preiti pare abbia twittato un "è stato un fatto preparatorio a nuove forme di repressione senza cui non potrebbero realizzare i ‘programmi’".
Ma pensiamoci un attimo, chi è il Becchi? Lo abbiamo detto, un professore. Un ordinario, un accademico, pensavano i grillini, di chiara fama. Un collega dell’osannato "Ro-do-tà" ma più discolo e barbudos. Un prof che se la prende con la sprecopoli politica pontificando a Servizio Pubblico.
Ma il prof lo sa qual è la busta paga degli ordinari italiani? Quella che i professori universitari portano a casa una volta usciti dall’inferno degli assegni di ricerca ed entrati nel giro che conta? Oltre 5.000 euro al mese, anche loro con diarie benefit e rimborsi come le altre caste del Belpaese.
La Rivoluzione con il cappuccino e cornetto è appena iniziata. E il diffondersi del grillismo nelle università fa il paio con quanto accaduto già in passato ad altre latitudini ideologiche.