Il progetto iraniano  in  Kenya è presto detto: attaccare Israele

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Il progetto iraniano in Kenya è presto detto: attaccare Israele

07 Luglio 2012

Il 26 Giugno scorso il governo statunitense ha rifiutato di ritirare, su richiesta del governo del Kenya, l’allarme di una minaccia terroristica a Mombasa tra il 22 Giugno e il 1 Luglio: una minaccia proveniente dall’Iran. Una minaccia seria, dato che il mese scorso sono stati fermati a Nairobi due Iraniani trovati in possesso di 15 kg di esplosivi militari, e il 25 Giugno essi sono stati accusati di detenzione illegale di esplosivo e della preparazione d’un attentato terroristico.

I due arrestati fanno parte con ogni probabilità della Quds Force dei Corpi di Guardia Rivoluzionari Islamici (CGRI), un’unità segreta che agisce contro gli interessi stranieri. In particolare, essi intendevano colpire obiettivi americani, britannici o sauditi, ma soprattutto israeliani all’interno del Kenya. Nel 2007 è infatti cominciata una guerra segreta d’intelligence tra gli USA, Israele e i loro alleati da una parte, e la Repubblica Islamica ed i suoi alleati dall’altra.

L’Iran ha poi intensificato la sua campagna per attaccare Israele (e gli interessi dello Stato ebraico in Paesi come l’Azerbaijan, la Georgia, l’India e la Tailandia), a seguito dell’assassinio, avvenuto negli ultimi due anni, di cinque scienziati nucleari iraniani: assassinio dei quali Israele è il sospettato numero uno, dati i fondati timori dello Stato ebraico che la Repubblica Islamica voglia arrivare alla bomba atomica per distruggerlo.

Ma perché utilizzare il Kenya per attaccare Israele? Perché numerosi turisti arrivano proprio da lì nella città portuale di Mombasa, che è anche dimora di diversi proprietari di alberghi e uomini d’affari israeliani. Uno dei questi hotel e un aereo di linea El Al sono stati già vittima di attentati nel 2002 e non è escluso che gli israeliani a Mombasa possano essere presi di mira nuovamente.

Anche l’Iran ha delle attività economiche in Africa. Teheran e Nairobi in particolare hanno in questi anni intrapreso amichevoli relazioni economiche e diplomatiche. Tra loro esistono anche traffici illeciti di armi e droga, che utilizzano l’aeroporto di Mombasa come punto di accesso in Africa Centrale. Il Kenya funge da importante centro di forniture coordinatore logistico per l’Iran.

Tuttavia, anche la Tailandia svolgeva la stessa funzione (vi si era pure infiltrato Hezbollah), eppure ha subito attacchi da parte della Repubblica Islamica. Perciò non si può escludere che (proprio per questo?) anche il Kenya sia un suo bersaglio: i fatti parlano chiaro.