Il rapporto con le persone è il valore aggiunto del Credito Popolare
09 Giugno 2010
Secondo le più recenti inchieste congiunturali condotte presso le famiglie e le imprese, il sistema economico italiano ancora risente degli effetti della crisi che ha colpito gran parte dei comparti produttivi, diffondendo incertezze nelle aspettative circa l’andamento della crescita economica per i prossimi mesi. In questo contesto, le Banche Popolari, che fin dalle origini fondano la loro attività sui valori legati al localismo, alla solidarietà e alla fiducia nella persona, proseguono nel loro compito di accompagnare responsabilmente il sistema economico verso la ripresa, attraverso un dialogo intenso e costruttivo con la clientela, che riversa nel loro attuale rapporto con la banca aspettative di cambiamento e di crescita.
Un ruolo anticiclico quello svolto, sottolineato dagli ultimi dati di aprile 2010, che evidenziano la prosecuzione del trend positivo degli impieghi, aumentati su base annua del 4,8%, un incremento ampiamente superiore alla media del Sistema (+2,5%), accompagnato da un aumento significativo della raccolta diretta, salita nello stesso mese del 6,7% rispetto a dodici mesi prima, mezzo punto percentuale in più di quanto riportato dal Sistema (+6,2%).
Questi numeri confermano il legame forte delle Banche Popolari con il tessuto produttivo nazionale, composto in prevalenza da PMI. Avere da sempre interpretato nella maniera più efficace i segnali provenienti dal territorio e aver saputo imbastire un dialogo con le “persone” fondato essenzialmente sulla reciproca fiducia, sottolinea come le Banche Popolari abbiano realizzato i principi guida della loro mission e dato concretezza ai valori che da sempre le contraddistinguono. Un’attenzione che il Credito Popolare ha saputo mantenere alta nel tempo, fedele al modello di “relationship banking” caratterizzato sia da una profonda conoscenza delle reali esigenze della clientela, sia da un’efficace capacità di allocazione delle risorse e degli investimenti.
Dall’analisi per ripartizione geografica degli impieghi, emerge che i maggiori incrementi si sono concentrati nelle regioni del Nord-Est, dove i prestiti sono cresciuti del 6,1% e nelle regioni del Mezzogiorno (7,3%). Nelle restanti ripartizioni, Nord-Ovest e Centro, l’aumento del credito (rispettivamente 3,7% e 4,1%), è risultato leggermente più limitato restando, comunque, superiore alla dinamica registrata dal Sistema a livello nazionale. Un’evidenza che sottolinea la bontà e l’efficacia dell’azione condotta dal Credito Popolare al fianco dei settori produttivi di tutta la penisola, attraverso un’attenzione costante verso la propria clientela, in particolare famiglie e PMI, considerate queste ultime il vero motore dell’economia italiana. Un binomio improntato sulla ricerca di un rapporto costruttivo, confermato anche dall’aumento del flusso dei nuovi prestiti alle imprese minori, che hanno superato nel primo quadrimestre dell’anno la cifra di 13 miliardi di euro, un dato mediamente superiore rispetto a quello registrato durante lo stesso periodo degli anni precedenti, a dimostrazione del dinamismo e dell’impegno messo in campo sul territorio.
Anche la ripartizione geografica della raccolta rivela un andamento decisamente positivo. Se nel Nord-Est il tasso di crescita del 22 % risulta influenzato da nuove emissioni obbligazionarie avvenute negli ultimi dodici mesi, occorre, tuttavia, evidenziare come in tutte le ripartizioni, ad eccezione del Nord-Ovest, la provvista sia stata trainata dalla componente depositi a vista, cresciuti in un anno di oltre il 10%, a conferma dello storico rapporto fiduciario che contraddistingue le Banche Popolari e la loro clientela.
I risultati raggiunti dal Credito Popolare evidenziano, quindi, come l’essere rimasti radicati alla propria tradizione di banca retail con al centro la persona, abbia consentito, insieme alla prossimità sul territorio, un ideale sviluppo di quelle relazioni di mutuo sostegno tra credito, imprenditoria e società civile, essenziali per costruire le premesse di una nuova fase di crescita. L’esperienza ed il successo delle Banche Popolari nella storia economica del nostro Paese dimostrano che essere sul mercato non significa snaturare la propria identità per inseguire progetti virtuali e astratti, lontani dai valori fondanti, bensì essere fedeli al fare proprio “modo di essere” per trovare le soluzioni operative più adatte alle necessità reali della comunità in cui si opera e nella quale si vive.
* Segretario Generale, Associazione Nazionale fra le Banche Popolari