Il riconoscimento degli studenti della Summer school a Marco Biagi

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Il riconoscimento degli studenti della Summer school a Marco Biagi

07 Settembre 2007

Perché intitolare il corso al Prof. Marco Biagi: Marco Biagi è stato il giuslavorista che ha partecipato da protagonista – unitamente a Massimo D’Antona, è bene ricordarlo – all’evoluzione della materia del lavoro in Italia.

Una materia, quella del diritto del lavoro, sottoposta a grandi sfide dovute a modelli economici in evoluzione e ad un mondo che sta cambiando.

Il Prof. Biagi, prima che essere il “padre spirituale”- se è concesso chiamarlo così – della Legge 30/2003 “Delega al Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro”, prodotta un anno dopo la sua tragica morte, è stato tra gli autori del Libro Bianco sul mercato del lavoro.

Il Libro Bianco, in ambito comunitario, è generalmente uno strumento che prelude ad interventi legislativi che si dispiegano, poi, nell’arco di un certo periodo di tempo, ed il Libro Bianco che Biagi ha creato, insieme ad altri, è stato, infatti, il preludio appunto della Legge 30.

Ed è proprio nel presentare il suo lavoro a Firenze, nell’ambito del Seminario di Studi “Massimo D’Antona”, esattamente due mesi prima della sua morte, che esprime chiaramente quello che è stato il suo intendimento nel formulare quel modello di mercato del lavoro e che chiarisce, dunque, il motivo che ha spinto noi studenti della Summer School a dedicare a Biagi, quest’anno, il corso.

L’argomento centrale posto alla base del Libro Bianco sul mercato del lavoro, è che il diritto del lavoro italiano doveva affrontare la sfida del cambiamento, doveva ripensarsi globalmente per potersi evolvere in modo da essere tale da porsi in un degno e paritario confronto con il diritto del lavoro dei paesi dell’Unione Europea e non solo, così come la strategia europea dell’occupazione imponeva allora, nel 2002, ed impone tuttora.

E quindi l’intento del Prof. Biagi è stato quello, ispirato in larga parte dal rapporto di Supiot della Oxford University, Behind the employment, di produrre più occupazione e di migliore qualità e ha tentato di farlo ad esempio promuovendo l’occupabilità ed i servizi pubblici per l’impiego; affermando in maniera forte quello che è il presidio fondamentale per il cittadino lavoratore che è il diritto alla formazione, assistito da garanzie di qualità della formazione stessa; prevedendo il riordino degli ammortizzatori sociali e degli incentivi; puntando a garantire la continuità di una carriera lavorativa più che la stabilità di specifiche condizioni. Un progetto ambizioso e complesso, difficile da far accettare in termini politici ed anche tecnico-burocratici.

Ma nonostante gli attacchi ricevuti dalla Legge che porta il suo nome e le accuse di far aumentare la precarizzazione – accuse ingiuste e non dimostrate, anzi è vero il contrario – è innegabile la grande portata di questo disegno, ancora in parte inattuato, per la verità.

Chiudo con una frase del Professore pronunciata nel I Seminario di studi “Massimo D’Antona” tenutosi a Firenze il18 gennaio 2002, due mesi prima dalla prematura scomparsa:

 “… è convinzione personale molto radicata che il diritto del lavoro non è in discussione nella sua esistenza, ma è in discussione nelle sue tecniche, nei suoi strumenti e se saprà rinnovarsi vivrà, altrimenti potrà conoscere prospettive anche difficili”.

Quindi la motivazione per cui gli studenti della Summer School di Formazione Politica della Fondazione Magna Carta dedicano questo corso al Prof. Biagi è:

“Per la forza delle idee che ha animato il suo operato e per il coraggio del cambiamento che ha voluto attuare con l’alto fine di far crescere di far crescere i giovani dell’Italia, di far crescere l’economia dell’Italia, di far crescere l’Italia”.